Autore: Redazione
23/09/2019

Mashable Italia va online: «Manterremo il taglio americano, ma avremo un’identità tutta italiana»

Gedi Digital Digital ha accettato la sfida della digital media company globale Ziff Davis ed ha costruito una redazione, composta da giovani e professionalità eterogenee, pronte alla produzione interna di qualsiasi tipo di contenuto. Manzoni è la concessionaria per la pubblicità

Mashable Italia va online: «Manterremo il taglio americano, ma avremo un’identità tutta italiana»

È tutto pronto per il taglio del nastro che inaugura, oggi, il debutto online di Mashable Italia, la prima versione in lingua “locale” del sito di riferimento per gli appassionati di tecnologia. Gedi Digital ha accettato la sfida della digital media company globale Ziff Davis e ha costruito una redazione composta da giovani e, in prevalenza, da donne per relazionarsi in maniera più naturale a un pubblico di giovani raccontando loro, con un linguaggio smart quanto leggero, le storie dei giovani italiani che portano avanti progetti innovativi, piccoli o grandi che siano. L’heritage del sito internazionale e una campagna di comunicazione social particolarmente incisiva hanno costruito i presupposti per un lancio di successo, e la forza distributiva garantita dal network del Gruppo Gedi ne costituisce un ulteriore supporto. Andrea Galdi, Direttore responsabile di Gedi Visual, e Sara Bertuccioli, coordinatrice della redazione di Mashable Italia, hanno raccontato il progetto a DailyNet.  

Quale sarà la filosofia della versione italiana di Mashable? Avrà una sua identità o sarà il riflesso della versione americana?

Galdi: «L’idea è quella di importare il prodotto americano nel nostro mercato, dove ci siamo posti l’obiettivo di dargli un taglio e un’identità tutta italiana. I contenuti, infatti, saranno per la grande maggior parte originali, prodotti dalla redazione guidata da Sara Bertuccioli. Sarà la prima edizione di Mashable in una lingua diversa dall’inglese, e questa è una cosa che ci inorgoglisce molto».

Bertuccioli: «Non a caso, la traduzione dello slogan originale “Obsess with us” è riportata come “Appassionati con noi”. Vogliamo invitare il lettore a seguire la nostra passione – mia e della redazione – verso gli argomenti che tratteremo e che la testata tratta nelle sue edizioni internazionali da molto tempo».

Galdi: «Il gruppo Gedi avrà un ruolo importante all’interno del progetto, in quanto protagonista nella produzione dei contenuti, testuali, digitali, multimediali e visuali».

Che tipo di contenuti dobbiamo aspettarci?

Bertuccioli: «Racconteremo storie di giovani italiani appassionati, che portano avanti progetti piccoli o grandi. Siamo alla continua ricerca di casi italiani ma dal respiro internazionale, con l’ambizione di portarli poi all’estero, nelle versioni del sito attive in altri Paesi. Proporremo un linguaggio colloquiale e smart, che rifletta un mood ottimista. L’intervista di apertura, ad esempio, avrà come protagonista Mahmood, che ci racconta il suo lato artistico, ma anche il suo inedito lato tecnologico».

A quale target si rivolge il sito? E che ruolo giocano i social?

Bertuccioli: «Il nostro target di riferimento sono principalmente 18-40enni studenti, giovani professionisti e appassionati di tecnologia. Quelli che chiameremmo geek, insomma. Ma anche i fan delle serie tv, che saranno trattate con un taglio molto curioso e approfondito. In questo quadro, i social avranno un ruolo fondamentale. Abbiamo account già attivi su Facebook, Twitter e Instagram, dove utilizziamo anche la IGTV. Per ognuno di questi prepariamo contenuti ad hoc, rispettando il formato e il modo in cui viene fruito. Stiamo valutando poi un eventuale sbarco su TikTok».

Come è composta la redazione?

Galdi: «La redazione, di base a Roma, è molto giovane, nonostante l’età media più elevata delle risorse del Gruppo Gedi, un elemento importante per confrontarsi con il target e gli argomenti di riferimento. Inoltre ha una prevalenza femminile. Abbiamo cercato di costruire un team composto da personalità ed esperienze molto diverse, che possano trovare in Mashable un punto d’incontro. Inoltre, la produzione di qualsiasi tipo di contenuto avviene all’interno della redazione, grazie al numero di professionalità diverse che portiamo all’interno di Mashable possiamo dire che siamo fornitori di noi stessi. Siamo ancora in una fase in cui ci arrivano tantissime candidature spontanee da persone molto preparate».

Quali obiettivi vi siete posti?

Galdi: «Debuttando oggi non ci siamo ancora posti obiettivi numerici, ma la campagna di lancio ha riscosso un grande successo, e il network del Gruppo Gedi ha una forza distributiva che ci permette di avere una diffusione molto alta. Le aspettative sono alte».

Quali sono le opportunità pubblicitarie offerte da Mashable?

Bertuccioli: «La nostra raccolta pubblicitaria è curata da Manzoni. Oltre ai tradizionali formati pubblicitari, consideriamo i branded content un’opportunità da cogliere a pieno, mantenendo però l’indipendenza del punto di vista del giornalista. Nella versione USA esiste già questa possibilità, e gli articoli sponsorizzati prodotti mantengono lo stesso livello di interesse, valore e curiosità di quelli che non lo sono. Siamo facendo un lavoro importante anche sulla parte audio. Negli Stati Uniti, Mashable propone già branded podcast, e dalle collaborazioni con i brand è nata ad esempio, la serie di contenuti video Xbox _ No playing field, che racconta la vita quotidiana di un gamer professionista».