Autore: Redazione
19/03/2018

L’Ue propone di tassare al 3% sul fatturato le grandi aziende del digitale

Come riportato dall’agenzia di stampa Reuters, entrato in possesso della bozza del progetto dell’Unione europea, ancora soggetto a modifiche, per un’imposta che si applicherebbe solo alle grandi company con un fatturato mondiale annuo superiore a 750 milioni di euro

L’Ue propone di tassare al 3% sul fatturato le grandi aziende del digitale

Le grandi aziende che generano ingenti entrate digitali nell’Unione Europea, come Google e Facebook, potrebbero dover pagare una tassa del 3% sul loro fatturato. La notizia è emersa da una bozza di progetto proposta dalla Commissione Europea di cui Reuters è entrata in possesso. Proposta soggetta a modifiche La proposta, che dovrebbe essere presentata questa settimana e che è ancora soggetta a modifiche, aggiorna un progetto precedente che prevedeva un’aliquota d’imposta compresa tra l’1 e il 5%. L’imposta, se sostenuta dagli Stati membri e dai legislatori Ue, si applicherebbe solo alle grandi imprese con un fatturato mondiale annuo superiore a 750 milioni di euro (924 milioni di dollari) e un reddito “imponibile” annuo superiore a 50 milioni di euro nell’UE. Anche altre grandi imprese americane come Uber, Airbnb e Amazon potrebbero essere colpite dalla nuova tassazione, che si applicherebbe in tutti e 28 i paesi dell’Ue. Pubblicità digitale I servizi che saranno tassati sono la pubblicità digitale, che riguarderebbe sia i fornitori di dati degli utenti come Google, sia le aziende che offrono spazio pubblicitario sui loro siti web, come i social media popolari come Facebook. In un emendamento al testo della Commissione Ue, inoltre, i deputati chiedono di inserire il “fattore dati” come nuovo parametro per l’individuazione della base imponibile delle società che operano online. L’imposta sarebbe riscossa, infatti, anche sulle piattaforme online che offrono “servizi di intermediazione” come Airbnb. I media online, i servizi di streaming come Netflix e altri fornitori di contenuti digitali, che non dipendono dalla creazione di valore da parte degli utenti, saranno esclusi dal campo di applicazione del prelievo. Possibile compensazione Alcune imprese statunitensi, tuttavia, potrebbero compensare l’aumento dell’imposta nell’Ue con minori pagamenti alle autorità statunitensi, che sarebbero necessari nel quadro di una nuova imposta statunitense sugli utili d’oltremare prevista nella recente revisione fiscale del presidente Donald Trump. Misura temporanea La tassa è presentata nel progetto come una misura temporanea, che sarebbe attuata solo se non si trovasse un accordo su una soluzione più completa, e possibilmente globale, per tassare gli utili digitali delle società nei Paesi in cui sono stati realizzati, anziché in quelli in cui hanno sede, come avviene attualmente. La nuova tassa sarebbe riscossa dai Paesi in cui si trovano gli utenti digitali. Ad esempio, secondo la proposta, i proventi derivanti dalla fornitura di pubblicità digitale dovrebbero essere ripartiti tra i Paesi in proporzione al numero di volte che una pubblicità è visualizzata su un dispositivo degli utenti.