Autore: Redazione
27/10/2022

VOIS, il branded podcast sbanca l’Italia e guarda al mercato internazionale

La veloce ascesa della audio media company nata due anni orsono raccontata da Paolo Pacchiana, Co-Founder e Head of Network

VOIS, il branded podcast sbanca l’Italia e guarda al mercato internazionale

Paolo Pacchiana, Co-Founder e Head of Network di VOIS

di Davide Sechi e Silvia Antonini

Ormai è anche banale parlare di podcast-mania, visto che ormai da anni assistiamo a un settore che non conosce stop ma solo go continui e incalzanti. La voce come unico refrigerio, come ancora, come fuga e chi più ne ha più ne metta. Quel che è certo sono le cifre, i numeri che, a ogni studio, ricerca, analisi, volano, sempre più in alto. Gli ultimi, in ordine di tempo, per esempio: secondo IPSOS nel 2022 gli ascoltatori in Italia sono 11,1 milioni, contro i 9,3 milioni del 2021 e i sette milioni registrati del 2019. Allo stesso tempo non ci sono modelli di business consolidati, però il podcast si sta affermando come veicolo di comunicazione pubblicitaria. Ne parliamo con Paolo Pacchiana, Co-Founder e Head of Network della audio media company VOIS (protagonista anche della puntata di DailyOnAir presente su questo numero).

VOIS nasce come startup tecnologica e poi si è trasformata in una podcast creators company: come si è evoluta l’azienda e cosa la contraddistingue?

«Siamo una podcast creator company. Inventiamo format in compagnia di talenti, podcaster nativi, mettendoli al centro, al fine di intrattenere e liberare l’immaginazione degli ascoltatori e dei podcaster, ma non siamo un editore. Siamo nati nel 2018 come una startup tecnologica, a bordo di un algoritmo che consigliava di mettersi in ascolto, ma forse era troppo presto, i contenuti erano ancora pochi. L’anno dopo, iniziammo a lavorare con Mini, un’esperienza  da cui nacque uno dei primi branded podcast mai realizzati, ossia “Prime svolte”, premiato da Apple come uno dei primi 25 progetti audio più riusciti e di successo di quella stagione. Da lì ha preso il via un’altra avventura e abbiamo cominciato a produrre contenuti per i brand, fino alla nascita di VOIS (https://vois.fm/) due anni orsono».

Il mercato dei podcast è in grande espansione, ma dato che è anche molto nuovo, mi sembra che i modelli di business siano ancora poco definiti, voi come vi state orientando?

«Ci siamo basati su alcuni modelli principali: la produzione, con un cliente che ci contatta per costruire un progetto; network, che io dirigo, e il mondo adv, con pianificazione pubblicitaria, sponsoring e branded content. E ora stiamo lavorando anche su produzioni originali».

A proposito, avete da poco lanciato una serie che si intitola “Cartoline dall’Italia” ed è il vostro primo Original?

«Possiamo definirlo come un mix di eccellenze italiane, raccontate da Ilaria Cappelluti, in uno spazio di 15 minuti settimanali, ascoltabili in tutte le piattaforme».

Qual è il potenziale del podcast come veicolo pubblicitario?

«I dati IPSOS del 2022 dimostrano che il podcast funziona bene per veicolare messaggi pubblicitari. Il 71% degli ascoltatori italiani ricorda di aver ascoltato un messaggio adv e di questi il 50% ha fatto un’azione conseguente, come cercare informazioni, fare passaparola, completare il processo di acquisto. Abbiamo introdotto il formato pubblicitario, che si sviluppa tra adv classico, sponsorship e branded content».

Quali saranno i prossimi passi?

«Il nostro canale privilegiato è il podcast, ma non è l’unico, ci piace sperimentare e portare avanti ulteriori attività digitali anche su altri spazi, non solo in rete, per esempio spettacoli teatrali. E poi stiamo costruendo la nostra casa dove ospitare i nostri creator e partorire nuove idee. Sicuramente vedremo anche una evoluzione all’estero, con contenuti e creator localizzati su altri mercati; i due più affini potrebbero essere la Spagna e la Francia per vicinanza culturale e perché il mercato è simile al nostro».