La Silicon Valley e l’Ue scendono in campo contro i discorsi incitanti all’odio
Google, Facebook, Microsoft e Twitter hanno annunciato di aver aderito a un “Codice di Comportamento” che permetta loro di affrontare il problema
Sui social media si legge di tutto e molte volte diventano il luogo privilegiato per lanciare accuse o fare discorsi di incitamento all’odio, che nulla hanno a che vedere con la libertà di parola con cui fin dall’origine, queste piattaforme si sono identificate. Per evitare che tali fenomeni si ripetano e, soprattutto, prima che sia troppo tardi, le autorità europee hanno stipulato un accordo con le social media company della Silicon Valley che gli permetta di adottare comportamenti più stringenti e aggressivi nei confronti degli utenti che incitano all’odio. Già da qualche giorno Google, Facebook, Microsoft e Twitter hanno annunciato di aver aderito a un “Codice di Comportamento”, insieme all’Unione Europea, che gli permetta di affrontare il problema. Non si tratta di un accordo legale vincolante, ma di misure di autoregolamentazione che fanno seguito a un appello già lanciato in precedenza dall’Europa per sconfiggere l’odio che sempre più circola e si diffonde sulle piattaforme social. Diverse le misure a carico delle social media company previste dal codice tra cui:
la possibilità di riconoscere ed eventualmente rimuovere contenuti incitanti all’odio;
lavorare più in sinergia con organizzazioni della società civile per individuare e limitare questo tipo di contenuti;
formare il proprio personale sull’assetto attuale della società e sui suoi probabili sviluppi futuri.