La policy di YouTube per arginare i contenuti estremisti si adesso fa ancor più restrittiva
La piattaforma sta eliminando il maggior numero di video possibile caricati da estremisti noti e si impegna a individuarne altri lasciando spazio solo ai contenuti giornalistici o educativi che riguardano la propaganda jihadista
Google ha confermato un importante cambiamento di policy che riguarda la circolazione di contenuti estremisti su YouTube. Un portavoce della piattaforma ha spiegato a TechCrunch che l’impegno è volto, non solo rimuovere i video che direttamente predicano l’odio o cercano di incitare alla violenza, ma anche rimuovere altri video a tema terrorismo, a meno che il contenuto non sia di natura giornalistica o educativa - come notizie e documentari.
Eliminazione drastica
YouTube ha, infatti, drasticamente ridotto il contenuto dei sermoni di un noto predicatore jihadista, Anwar al-Awlaki, eliminando anche i video in cui parla di vari argomenti apparentemente non violenti. Anche i sermoni che non predicano apparentemente l’odio possono essere parte di una più ampia narrazione usata dagli estremisti per radicalizzare e reclutare.
Al-Awlaki è stato ucciso sei anni fa negli Stati Uniti, ma è rimasto il principale reclutatore jihadista capace di comunicare in inglese a causa dell’esistenza di un’eredità digitale così ampia e facilmente accessibile delle sue prediche.
50,000 video rimossi
Per questo, sono stati rimossi oltre 50.000 video delle conferenze di al-Awlaki. Ovviamente esiste ancora del contenuto correlato su YouTube – e ci saranno sempre video corrispondenti a una ricerca con il suo nome. Ma l’obiettivo è rimuovere i contenuti creati da estremisti noti e disincentivare gli altri a riutilizzarli o ispirarsi agli stessi. L’attuazione della politica sarà un processo continuo, ha aggiunto il portavoce.
L’impegno di YouTube
Nel mese di giugno YouTube ha annunciato una serie di misure volte a espandere i suoi sforzi per combattere la propaganda jihadista - tra cui l’espansione dell’uso dell’AI per identificare automaticamente i contenuti terroristici, aggiungendo 50 “ONG esperte” al suo programma di flagger certificati. Tuttavia, all’epoca, YouTube aveva rinunciato a ritirare i contenuti estremisti non violenti limitandosi a mostrare avvertimenti interstiziali sui video e rimuovere la capacità di monetizzare questo tipo di contenuto. Evidentemente, oggi, il giusto equilibrio tra libertà di espressione e accesso all’informazione non è più sostenibile lasciando spazio alle prediche fatte dagli estremisti e YouTube sta lavorando per individuare altri soggetti pericolosi, collaborando anche con i dipartimenti governativi.