Autore: Redazione
17/11/2017

La policy di YouTube per arginare i contenuti estremisti si adesso fa ancor più restrittiva

La piattaforma sta eliminando il maggior numero di video possibile caricati da estremisti noti e si impegna a individuarne altri lasciando spazio solo ai contenuti giornalistici o educativi che riguardano la propaganda jihadista

La policy di YouTube  per arginare i contenuti estremisti si adesso fa ancor più restrittiva

Google ha confermato un importante cambiamento di policy che riguarda la circolazione di contenuti estremisti su YouTube. Un portavoce della piattaforma ha spiegato a TechCrunch che l’impegno è volto, non solo rimuovere i video che direttamente predicano l’odio o cercano di incitare alla violenza, ma anche rimuovere altri video a tema terrorismo, a meno che il contenuto non sia di natura giornalistica o educativa - come notizie e documentari. Eliminazione drastica YouTube ha, infatti, drasticamente ridotto il contenuto dei sermoni di un noto predicatore jihadista, Anwar al-Awlaki, eliminando anche i video in cui parla di vari argomenti apparentemente non violenti. Anche i sermoni che non predicano apparentemente l’odio possono essere parte di una più ampia narrazione usata dagli estremisti per radicalizzare e reclutare. Al-Awlaki è stato ucciso sei anni fa negli Stati Uniti, ma è rimasto il principale reclutatore jihadista capace di comunicare in inglese a causa dell’esistenza di un’eredità digitale così ampia e facilmente accessibile delle sue prediche. 50,000 video rimossi Per questo, sono stati rimossi oltre 50.000 video delle conferenze di al-Awlaki. Ovviamente esiste ancora del contenuto correlato su YouTube – e ci saranno sempre video corrispondenti a una ricerca con il suo nome. Ma l’obiettivo è rimuovere i contenuti creati da estremisti noti e disincentivare gli altri a riutilizzarli o ispirarsi agli stessi. L’attuazione della politica sarà un processo continuo, ha aggiunto il portavoce. L’impegno di YouTube Nel mese di giugno YouTube ha annunciato una serie di misure volte a espandere i suoi sforzi per combattere la propaganda jihadista - tra cui l’espansione dell’uso dell’AI per identificare automaticamente i contenuti terroristici, aggiungendo 50 “ONG esperte” al suo programma di flagger certificati. Tuttavia, all’epoca, YouTube aveva rinunciato a ritirare i contenuti estremisti non violenti limitandosi a mostrare avvertimenti interstiziali sui video e rimuovere la capacità di monetizzare questo tipo di contenuto. Evidentemente, oggi, il giusto equilibrio tra libertà di espressione e accesso all’informazione non è più sostenibile lasciando spazio alle prediche fatte dagli estremisti e YouTube sta lavorando per individuare altri soggetti pericolosi, collaborando anche con i dipartimenti governativi.