Autore: Davide Sechi
05/11/2025

Hoopygang porta l’AI al cuore dell’influencer marketing a Intersections 2025

Tra dati, creatività e relazioni autentiche, la società esplora con RelationsAI come la tecnologia possa ridefinire il linguaggio dei brand. Domani il confronto continuerà nel panel “Entertainment & Influencer Marketing” insieme a Netflix Ads e Show Reel Agency. Ne parliamo con Marajeva Zizza, COO della società

Hoopygang porta l’AI al cuore dell’influencer marketing a Intersections 2025

Hoopygang è tra i protagonisti di Intersections 2025, in programma oggi e domani, l’evento che riunisce le menti più curiose e visionarie della comunicazione e del marketing digitale. Oggi, alle 12:00, insieme a Dude e eBay, Hoopygang porterà sul palco una conversazione su come l’intelligenza artificiale stia trasformando l’influencer marketing e il modo in cui i brand costruiscono relazioni con le persone. Con RelationsAI, Hoopygang esplorerà come la tecnologia possa potenziare la creatività umana, intrecciando dati, trend e intuizione per dar vita a connessioni autentiche e linguaggi di marca sempre più evoluti. Domani, la società sarà invece tra i relatori del panel “Entertainment & Influencer Marketing”, guidato da Laura Gusmeroli (Show Reel Agency), accanto a realtà come Netflix Ads. Argomenti che DailyNet approfondisce con Marajeva Zizza, COO Hoopygang.

In che modo l’intelligenza artificiale sta cambiando il rapporto tra brand, creator e consumatori? Sta rendendo le relazioni più autentiche o rischia di omologarle?

«L’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente il modo in cui brand, creator e consumatori interagiscono. Da un lato rende i processi più efficienti e le comunicazioni più personalizzate, dall’altro pone la sfida di non perdere spontaneità e autenticità. La vera opportunità sta nel considerarla un supporto alla creatività umana, non un sostituto: la tecnologia può ottimizzare strategie e decisioni, ma la voce dei creator resta centrale per costruire relazioni genuine».

Molti temono che l’AI possa sostituire la creatività umana. Perché invece può diventare un amplificatore per creator e marketer?

«L’AI amplifica la creatività, non la sostituisce. Offre insight su trend, preferenze e performance che aiutano i team creativi a sperimentare di più e a parlare davvero con le persone, non solo alle persone. In questo modo i brand possono costruire narrazioni più coinvolgenti, libere dai vincoli della mera intuizione e arricchite da una conoscenza profonda del proprio pubblico».

Come può l’AI aiutare a interpretare dati e performance in modo più strategico e meno “numerico”?

«L’AI consente di andare oltre la semplice analisi quantitativa, trasformando i numeri in insight qualitativi. Rende possibile individuare pattern, comportamenti e valori del consumatore, permettendo di capire perché certi contenuti funzionano e altri no. È un passaggio da una visione descrittiva a una visione strategica, che mette al centro le emozioni e le connessioni reali».

Parliamo di RelationsAI: quale contributo porta nel rendere il linguaggio di mercato più evoluto e rilevante per le persone?

«La nostra piattaforma proprietaria di intelligenza artificiale per l’influencer marketing, RelationsAI permette ai brand di costruire campagne più umane e autentiche. Analizzando non solo le performance, ma anche l’allineamento tra i valori dei creator e quelli del brand, aiuta a generare partnership più coerenti. Inoltre, grazie a insight predittivi, consente di adattare linguaggio e contenuti ai trend e ai comportamenti emergenti, andando oltre la semplice segmentazione socio-demografica».

Come cambierà il ruolo di brand, creator e piattaforme in un ecosistema sempre più influenzato dall’AI?

«L’AI favorirà una collaborazione più profonda e trasparente tra brand e creator. I consumatori chiedono autenticità e tracciabilità, e la tecnologia potrà garantire campagne più misurabili e “reali”. Allo stesso tempo crescerà la personalizzazione: l’obiettivo sarà costruire relazioni sempre più individualizzate, capaci di rispondere ai bisogni e alle emozioni delle persone».

Quale contributo porterà Hoopygang al panel dedicato all’Entertainment & Influencer Marketing?

«Porteremo la nostra visione sull’integrazione dell’AI nell’influencer marketing, un ambito già estremamente dinamico. È importante capire come gestire e utilizzare l’AI in modo consapevole, valorizzando il fattore umano e creativo. La sfida più urgente è proprio questa: integrare la tecnologia nel lavoro quotidiano senza snaturare le relazioni che rendono il marketing efficace».

Il panel sarà multidisciplinare, con player come Netflix Ads e diverse agenzie. In che modo il confronto tra realtà diverse può far evolvere il settore?

«Il confronto tra mondi diversi è ciò che spinge davvero l’innovazione. L’incontro tra entertainment, agenzie e influencer marketing permette di condividere best practice e contaminare i linguaggi, offrendo nuove prospettive sulla relazione tra brand e pubblico. È nella diversità di approcci che si costruisce un marketing più evoluto e contemporaneo».

Il confine tra entertainment e branded content è sempre più sottile. Come cambia il modo in cui i brand comunicano con le community?

«Oggi i brand non si limitano a comunicare, ma entrano a far parte dell’intrattenimento che le persone scelgono di vivere. I creator diventano veri e propri narratori capaci di integrare il brand nel proprio storytelling in modo fluido e naturale. Non si tratta più di pubblicità, ma di esperienze condivise».

Quali trend e opportunità emergono per i brand che vogliono integrare entertainment e creator economy nelle loro strategie?

«I brand che sapranno collaborare in modo autentico con i creator avranno un vantaggio competitivo. L’AI sarà un alleato prezioso: aiuterà a individuare i partner più affini, a personalizzare la comunicazione e a ottimizzare le strategie di contenuto. In un mercato dove l’attenzione è sempre più selettiva, autenticità e rilevanza saranno le vere chiavi del successo».