Autore: Redazione
05/05/2017

Google trova l’intesa con il fisco italiano: pagherà 306 milioni di tasse

La società conferma l’impegno per far crescere l’ecosistema. E l’accordo getta le basi per una collaborazione proficua in futuro

Google trova l’intesa con il fisco italiano: pagherà 306 milioni di tasse

Google verserà al fisco italiano 306 milioni di euro. È questo l’esito dell’accordo raggiunto ieri con l’Agenzia delle Entrate sotto il profilo tributario. Dal punto di vista penale in Procura a Milano mesi fa è stata chiusa un’inchiesta per una presunta evasione fiscale a carico di alcuni manager del gruppo. Google ha raggiunto con l’Agenzia delle Entrate un accordo “per risolvere senza controversie le indagini relative al periodo tra il 2002 e il 2015”, spiega un portavoce. “In aggiunta alle tasse già pagate in Italia per quegli anni - è stato chiarito - Google pagherà altri 306 milioni di euro”. Di questi “oltre 303 milioni sono attribuiti a Google Italy e meno di tre milioni a Google Ireland”. Google “conferma il suo impegno nei confronti dell’Italia e continuerà a far crescere l’ecosistema online del Paese”. L’intesa raggiunta era stata anticipata nei giorni scorsi da Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, a Repubblica e pone le basi per una proficua collaborazione negli anni a venire: “Con Google- si legge in una nota dell’Agenzia delle Entrate - sarà avviato un percorso per la stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro delle attività riferibili al nostro Paese. La vicenda è stata ben riassunta da Repubblica: “Nel dettaglio, l’accordo copre un vecchio contenzioso relativo al periodo 2002-2006, di importo però relativamente inferiore. Riguarda poi gli anni d’imposta dal 2009 al 2013, sui quali si era acceso il faro della Guardia di Finanza e che ha portato al successivo accertamento delle Entrate. Alla società, a fine gennaio 2016, era stato consegnato il ‘verbale di accertamento’ con la contestazione di un’evasione da 300 milioni di euro e successivamente il pubblico ministero milanese Isidoro Palma aveva iscritto nel registro degli indagati per ‘omessa dichiarazione dei redditi’” (articolo 5 del Testo delle imposte sui redditi), tre manager della Google Ireland Limited per cinque annualità, appunto tra il 2009 e il 2013”.