Autore: Redazione
24/07/2017

Google: ecco i risultati dei primi test sul Redirect Method per combattere il terrorismo

Grazie alla tecnologia basata sull’intelligenza artificiale, adottata da YouTube, 320.000 persone sono state reindirizzate e hanno guardato i 116 video messi online per un tempo complessivo pari a 500.000 minuti

Google: ecco i risultati dei primi test sul Redirect Method per combattere il terrorismo

Il mese scorso, Google è sceso in campo contro il terrorismo online stabilendo le sue linee guida per contrastare il fenomeno, facendo leva su quelle stesse dinamiche attuate dagli estremisti per fare proselitismo e agganciare nuove reclute, con lo strumento della contronarrazione. Anziché impedire a chi naviga l’accesso ai documenti e ai video incriminati, quindi, si sfrutta il ruolo di intermediario svolto dal motore di ricerca e dalle sue piattaforme per reindirizzare il visitatore verso contenuti che mettono in evidenza tutti i lati negativi delle posizioni terroriste come quelle promosse dall’ISIS. YouTube ha scelto di farlo introducendo un sistema chiamato Redirect Method e messo a punto da Jigsaw (sussidiaria della parent company Alphabet) in collaborazione con Moonshot CVE. Il metodo fa leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del machine learning: vengono individuate le parole chiave e le frasi solitamente digitate dalle persone più vulnerabili e che potrebbero costituire il target perfetto degli estremisti che si rivolgono al web per trovare nuovi seguaci. Dopodiché, nel caso specifico di YouTube, anziché mostrare loro video di propaganda li si reindirizza verso filmati che smentiscono le tesi sostenute dai movimenti terroristi, ridimensionando quello che talvolta è il loro oscuro potere attrattivo. I test condotti, in occasione di un programma pilota durato otto settimane, sembrano premiare questo approccio di Google: 320.000 persone sono state reindirizzate e hanno guardato i 116 video messi online da YouTube per un lasso di tempo complessivo pari a 500.000 minuti. Si tratta di contenuti curati da esperti e che in futuro saranno realizzati in partnership con esponenti di organizzazioni non governative attive nella lotta al terrorismo. Al momento i filmati sono disponibili solo in lingua inglese e in arabo, ma entro le prossime settimane anche questo limite verrà abbattuto, a partire dai paesi europei. Il machine learning giocherà un ruolo importante nel progetto, analizzando le query inoltrate e individuando nuove keyword sensibili.