Google rimuove il limite di dodici vendor per la sua CPM, Funding Choices
La società ha preso la decisione dopo alcuni colloqui con il mercato digitale
Google fa un passo indietro e annuncia che gli editori potranno lavorare con quanti vendor vorranno quando useranno la sua Content Management Platform (CPM), Funding Choices. In precedenza, il limite era di un massimo di dodici collaborazioni. Una piattaforma CPM è funzionale a supportare i siti ad essere conformi al GDPR (General Data Protection Regulation).
CPM
Il software, in particolare, richiede il consenso dei visitatori per l’utilizzo dei dati da parte di varie aziende per migliorare le prestazioni del sito o personalizzare la pubblicità. “A partire dai feedback ricevuti dall’industry e dai consumatori, abbiamo deciso di rimuovere il tetto di dodici vendor per i publisher che usano Funding Choices per ottenere il consenso degli utenti sui loro website”, ha dichiarato un portavoce di Google.
Colloqui con l’industry
Ad Age sottolinea come questa mossa possa avere una doppia interpretazione: da una parte una vittoria per i publisher; dall’altra, un compromesso con IAB per allinearsi al framework in tema di GDPR dell’associazione. A tal proposito Google ha confermato colloqui con tutti gli attori dell’industry, precisando come Funding Choices sia in beta e non sia ancora stata finalizzata. In ogni caso la CPM di Google rimane uno strumento opzionale: gli editori possono adottare altri tool e utilizzare comunque DoubleClick for Publishers.