Google paga 47 milioni di euro di tasse in Irlanda. Ma il fatturato è 22 miliardi

La controversa attività di vendita di pubblicità di Google a Dublino ha conseguito un fatturato di 22,6 miliardi di euro provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa lo scorso anno, ma ha pagato solo 47,8 milioni di euro in imposte. I ricavi di Google Ireland Limited sono aumentati del 23% nel 2015, a 22,6 miliardi, l’equivalente di un terzo del reddito complessivo del gruppo. Di questo reddito irlandese, 5,6 miliardi di sterline dovrebbero provenire da transazioni con gli inserzionisti nel Regno Unito. Google ha continuato a dirottare le vendite degli inserzionisti britannici in Irlanda, nonostante gli sforzi da parte dell’ex cancelliere britannico George Osborne di regolamentare le attività delle multinazionali di tecnologia che “hanno abusato della fiducia del popolo britannico”. Double Irish Google Ireland Limited è solo la metà della struttura fiscale del gruppo di ricerca detta “double Irish”. Anche se Google ha riportato ricavi in forte espansione, i suoi utili imponibili sono stati solo 341 milioni di euro. Questa cifra è così piccola soprattutto perché la società ha dovuto far fronte a spese amministrative di 16,9 miliardi di euro. Queste spese dovrebbero essere determinate dalle royalty pagate alle altre controllate di Google che dovrebbero far capo a Google Ireland Holdings, la seconda azienda della struttura “double Irish”. Quasi nessuna informazione a proposito di Google Holdings Ireland viene resa pubblica. È una società a responsabilità illimitata, registrata presso l’indirizzo di uno studio legale a Dublino, ma fiscalmente residente nelle Bermuda. Proprio perché società a responsabilità illimitata, Google Ireland Holdings non è tenuto a presentare i conti, in base al diritto societario irlandese. Tuttavia, le Bermuda non fanno pagare l’imposta sulle società, in modo che i miliardi di dollari di reddito che Google in grado di trasferire in Google Ireland Holdings ogni anno non vengono tassati. Google ha detto agli investitori che, alla fine dello scorso anno, aveva accumulato contanti offshore per 42,9 miliardi di dollari.