Autore: Redazione
06/07/2016

Google compra la startup francese Moodstocks

La società offre un servizio di riconoscimento delle immagini da smartphone ed è solo l'ultima di una serie di acquisizioni nel machine learning

Google compra la startup francese Moodstocks

È l’intelligenza artificiale l’oggetto dei desideri dei grandi giganti hi tech, da Google a Facebook, fino a Twitter e Apple. A sollevare la questione è l’ennesima acquisizione in questo campo, questa volta conclusa da Big G. A essere finita nel mirino del colosso di Mountain View è la startup parigina Moodstocks. L’operazione consente a Google di portarsi in casa un team di ingegneri specializzati nel machine learning, più precisamente nello sviluppo di tool per il riconoscimento delle immagini attraverso la scannerizzazione da smartphone in real time. E negli ultimi due anni la società sta lavorando al riconoscimento degli oggetti.  

La storia e il futuro di Moodstocks

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Il logo di Moodstocks A livello tecnico Moodstocks fornisce API e una piattaforma SDK con servizi di scannerizzazione dedicati ai developers. Stando a quanto indica Crunchbase l’azienda, i cui fondatori sono Denis Brule e Cedric Deltheil, ha ricevuto capitali per circa 700 mila dollari. Una cifra importante ma minima se si pensa quanto è florido il mercato delle startup americano. Nel suo sito Moodstocks assicura che continuerà a lavorare con la stessa passione ma all’interno di Google, con la possibilità di scalare il business e la promessa di rispettare i contratti con i clienti. Insomma, una frase che lascia intendere come questa sia anche un’acquisizione di talenti in un’area geografica a più bassa concorrenza ma in un settore, quello del machine learning, sempre più al centro dell’interesse dei protagonisti dell'hi tech.  

Machine learnign sempre più attraente

È, infatti, una vera e propria ondata quella delle acquisizioni nel machine learning. Una delle più recenti è stata quella di Magic Pony, startup con base a Londra, da parte di Twitter. Anche in questo caso un colosso hi tech si è scomodato per rilevare una società che offre un servizio per l’ottimizzazione  dell’erogazione del video. Dall’altra sponda social della Silicon Valley, infine, hanno fatto sapere di aver registrato la creazione di 11 mila Bot su Messenger da oltre 23 mila sviluppatori. Guarda caso quest’ultimi si sono dovuti iscrivire a Wi.tai, startup che automatizza le conversazioni comprata solo un anno fa.