Autore: Redazione
24/03/2016

Google finanzia La Stampa e Il Secolo XIX

Massimo Russo racconta i due progetti che si sono aggiudicati il bando DNI Fund

Google finanzia La Stampa e Il Secolo XIX

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La Stampa
e Il Secolo XIX si sono aggiudicate il bando DNI Fund di Google. L’operazione del colosso californiano, lanciata a ottobre e rivolta ai media di tutta Europa, punta a trovare modalità innovative per supportare il giornalismo da due punti di vista: per la produzione di contenuti di qualità; e per la sostenibilità economica dell’attività redazionale, messa a repentaglio dalla crisi della carta stampata e dall’emergere di nuove modalità di fruizione, basti pensare al mobile, più difficili da monetizzare. A questo scopo sono stati stanziati 150 milioni di finanziamenti, che saranno erogati nel corso dei prossimi tre anni. Il bando ha riscosso uno straordinario successo e in breve tempo sono stati presentati ben 1.236 progetti provenienti da 30 paesi. Solo 128 però si sono guadagnati l’approvazione, otto dei quali in Italia. Massimo Russo, co-editor in chief de La Stampa, spiega a DailyNet le caratteristiche dei due progetti vincenti “21NEWS - Video Journalism in the 21st Century” e “Local News Digital Platform”. “21NEWS - Video Journalism in the 21st Century”, accreditare la cronaca video nell’era dei social network «Non è un mistero che ormai sulle piattaforme social venga fruita una gran quantità di contenuti video, spesso caricati direttamente dagli utenti, per raccontare fatti di cronaca, come l’attentato a  Bruxelles di martedì mattina - spiega Russo -. Il problema è che spesso questi filmati si rivelano non veritieri, magari perché vecchi o per equivoci, e che il meccanismo virale che si innesca consente la circolazione di materiale non avvalorato». Da queste basi, La Stampa ha proposto un progetto per la creazione di una piattaforma di “fact checking” per i video ugc, sulla scia di quanto già esiste per i testi. «Una volta completato il processo di validazione sarà apposto un sigillo che certifica la veridicità e il valore di un determinato filmato», precisa Russo, che ha fatto sapere come su questo tipo di contenuti potrebbe esserci un lavoro giornalistico di editing e arricchimento. «Perché ci sono contenuti rilevanti e di interesse di cui si sa poco e che è difficile approfondire se si pensa ai cicli di vita molto brevi delle notizie nell’era dei social», ha proseguito Russo. La Stampa comincerà a lavorare al progetto ad aprile, «mentre i primi frutti sono attesi entro la fine dell’anno». La piattaforma è open source: è aperta a chiunque la voglia utilizzare a livello globale. Il Secolo XIX favorisce l’ambito locale “Local News Digital Platform”, il progetto elaborato dal Secolo XIX, verte sulla costruzione di una piattaforma digitale e analogica per gli appuntamenti locali (musica, teatri, tempo libero). «In questo caso – continua Russo - si tratta di creare una sorta di palinsesto degli eventi locali, che proponga sia materiale user generated content sia giornalistico. Ovviamente la piattaforma potrà essere utilizzata da tutte quelle realtà locali che lo vogliano. Un’altra peculiarità che prevede l’iniziativa del Secolo XIX - conclude Russo - è la realizzazione di un sistema per la formazione di collaboratori, facilitandoli nell’utilizzo di strumenti digitali per il reporting».