Autore: Redazione
22/01/2016

Google esordisce al Super Bowl cogliendo l’attimo con il formato “Real Time Ads”

Big G annuncia un nuovo annuncio pubblicitario “istantaneo” pensato per aiutare le aziende a interagire con gli spettatori per sfruttare gli eventi in real time

Google esordisce al Super Bowl cogliendo l’attimo con il formato “Real Time Ads”

Mancano poco meno di quindici giorni alla finale del Super Bowl e quest’anno più che mai, i riflettori sono rivolti all’evento giunto alla sua 50esima edizione. Data l’importanza della ricorrenza che richiama ogni anno centinaia di milioni di spettatori, e conseguentemente l’attenzione del mondo pubblicitario, Google ha annunciato il lancio di “Real Time Ads”, un nuovo formato pubblicitario “istantaneo” pensato per offrire ai potenziali buyer una maniera rapida con cui sfruttare gli eventi in corso, sulla scia di Moments lo strumento di Twitter  che mette ordine tra i cinguettii. Il nuovo tool di Big G consentirà ai marketer di sfruttare appieno il momento appena vissuto, distribuendo annunci mirati su Youtube e sul network di siti e app di Google. Real Time ads, dunque, rappresenta un’opportunità per i brand di catturare l’attenzione dei consumatori in vari momenti della giornata, estendendo il messaggio, tradizionalmente imprigionato all’interno di uno spazio di 30”. Lo strumento, per ora disponibile per alcune aziende selezionate, verrà lanciato definitivamente entro la fine di quest’anno. Per l’occasione Google ha voluto rinforzare il proprio canale Youtube AdBliz e il sito appositamente dedicato alla votazione e alla condivisione degli spot trasmessi durante il SuperBowl, sempre più culla di creatività pubblicitaria.  E i dati sull’edizione 2015 parlano chiaro: su Youtube - secondo quanto riportato da Google - sono stati visualizzati il corrispettivo di 1600 anni di Super bowl ads  e circa il 40%  del tempo di fruizione dei contenuti è avvenuto il giorno prima del  grande match.
“Bad Ads” vs. “Better Ads” Report
Intanto nella continua lotta contro le così dette Bad Ads, Google ha stilato la classifica delle inserzioni pubblicitarie che costituiscono a volte vere e proprie truffe e raggiri o semplici annunci poco veritieri, raggruppandoli nel “Better Ads Report”. Un nome più “ottimistico” rispetto a quello delle passate edizioni - Bad Ads - per annunci che rimangono comunque fastidiosi, dannosi e tendenziosi. Solamente nel 2015 i sistemi di Google e un team di oltre 1.000 persone hanno disabilitato 780 milioni di annunci in tutto il mondo. Il rapporto di quest’anno si è focalizzato sulle violazioni delle inserzioni pubblicitarie su mobile e su app; ben 25mila annunci sono stati disabilitati perché collocati troppo vicini ai pulsanti delle applicazioni in modo che gli utenti accidentalmente facessero click sugli stessi. Anche su questo fronte, lo scorso giugno, Google ha apportato alcune modifiche per ridurre al minimo l’impatto dei click involontari - il c.d. fat finger clicks - sulle pubblicità mobile.