Autore: Redazione
22/03/2017

Google, sono in arrivo strumenti rinnovati per la brand safety su YouTube

Dopo le polemiche dei giorni scorsi in Uk, la società prende provvedimenti, fornendo agli inserzionisti un livello maggiore di controllo su dove vengono veicolati gli annunci. Ma gli analisti abbassano il rating

Google, sono in arrivo strumenti rinnovati per la brand safety su YouTube

La saga di Google continua. Innescata settimana scorsa dopo che diversi brand hanno deciso di sospendere i propri investimenti su YouTube, a causa dell’accostamento dei propri annunci a contenuti ritenuti violenti se non addirittura legati a terroristi, la vicenda è diventata in pochi giorni una questione di rilevanza globale. Secondo il Times of London, infatti, sono già oltre 250 i marketer che hanno temporaneamente cessato le relazioni commerciali con Big G, oltre ad Havas UK, filiale locale del gruppo di comunicazione francese. Come riportato dal nostro inviato a Londra, Francesco Lattanzio, il presidente EMEA Matt Brittin, ha chiesto pubblicamente scusa, sottolineando però un tema molto importante: il web è troppo vasto ed è impossibile avere un controllo totale sui contenuti. Ciò vale sia per i giganti del web sia per tutto il resto delle destinazioni online. Tuttavia non è accettabile che la pubblicità appaia a fianco di canali legati a gruppi terroristici. Le mosse di Google Dopo l’intervento di Brittin all’Advertising Week in corso a Londra, un blogpost di Philipp Schindler, chief business officer di Google, ha indicato la strada che la compagnia vuole seguire: presto arriveranno dei tool rinnovati allo scopo di semplificare la vita agli advertiser fornendo loro un livello maggiore di controllo su dove vengono veicolati i propri messaggi promozionali. La società ha anche affermato di essere pronta ad assumere una posizione più rigida nella rimozione di contenuti d’odio e offensivi. Google sta anche modificando i settaggi di default con l’obiettivo di associare gli annunci a contenuti safe e facilitare l’esclusione di certi siti. Per fare ciò, la unit di Alphabet svilupperà nuovi strumenti nel campo dell’intelligenza artificiale al fine di facilitare il processo di revisione dei contenuti più delicati. Ne va del business della società: un analista di Pivotal Research, infatti, ha abbassato il rating delle azioni di Alphabet da ‘buy’ a ‘hold’, sostenendo che la questione sollevata in Gran Bretagna ha in realtà una portata globale.