Google, anche il secondo trimestre 2016 è positivo
Nonostante Big G registri un cost-per-click in diminuzione, il volume degli stessi incrementa a ritmi più elevati, con ripercussioni positive
Nonostante Google debba fare i conti con la diminuzione del prezzo degli annunci pubblicitari, la crescita dei volumi degli stessi spinge Big G, che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con ricavi in crescita e sopra le attese guadagnando il 5% nell’after hour.
Lo si apprende dalla nota rilasciata da Alphabet, la holding finanziaria creata esattamente un anno fa che controlla la società californiana. Alphabet ha segnato un utile per azione di 8,42 dollari e un fatturato di 21,5 miliardi. Una crescita importante, ovviamente meno robusta di quella di Facebook, ma superiore a quella dell’anno scorso: il tasso percentuale è, infatti, passato dall’11% al 21%. Come a dire che se il valore della pubblicità si sta abbassando, Google sta rispondendo con l’incremento dei volumi. E questo ha ripercussioni positive sul business societario.
Google
Google ha registrato revenue per 21,35 miliardi, di cui oltre 19 miliardi sono da advertising, con il cost-per-click in calo del 7%, a fronte del -6% atteso. A controbilanciare questa performance il numero di click, impennato del 29%. I costi di acquisizione traffico (TAC) si sono attestati a 3,38 miliardi, il 21% delle entrate pubblicitarie. Sia il cost-per-click che i TAC sono le metriche più importanti per comprendere l’andamento del business pubblicitario di Google e i segnali sono positivi.