Il giornalismo controcorrente a Sanremo 2023: MOW protagonista al Festival della Canzone
La testata lifestyle di AM Network racconta per la prima volta la kermesse con il suo stile dissacrante e controcorrente. Il direttore Moreno Pisto racconta l’evoluzione del progetto e le prossime mosse
Moreno Pisto
Non guardare in faccia nessuno, indagare, riportare, pubblicare e… attendere, senza alcun timore reverenziale. Sono queste dal 2020 le coordinate filosofico-pratiche sulle quali si basa l’operato della testata lifestyle di AM Network MOW (www.mowmag.com), le stesse con le quali si presenterà da oggi ai blocchi di partenza del Festival di Sanremo. Si tratta di un debutto per il progetto editoriale sempre più chiacchierato diretto da Moreno Pisto che metterà sul campo tutto il proprio arsenale, fatto di interviste, dirette, eventi e servizi on the road, online e sui social. Dal Virgo Village Sanremo a Villa Ormond, direttamente dentro l'Ariston con la giornalista Maria Francesca Troisi, e ancora da Milano a Sanremo con Suzuki e per le strade della città con una Morgan e in sella a uno scooter insieme a Tucano Urbano e a una moto fornita da South Garage; e ancora, nel Privè Monina al Rumore BIM Festival Village, dove Michele Monina, spietato critico e editorialista, intervisterà i big in gara in diretta streaming e infine sulle frequenze di Radiofreccia. L’intento è ormai classico: fare giornalismo controcorrente, irriverente, ricco di divertimento e di informazione, con lo stile ormai caratteristico che contraddistingue la testata. Del debutto “canoro” e dell’evoluzione del progetto abbiamo discusso proprio con il direttore, Moreno Pisto.
L’approdo sanremese, come un trofeo dopo due anni di grande attività. Cosa è successo a MOW nel mentre?
«Abbiamo solidificato il brand, l’abbiamo portato a un valore di traffico di un milione, un milione e mezzo di utenti unici al mese, con una serie di target raggiunti che ci danno l’idea di quello che siamo riusciti a fare: nel corso del 2022, cinque testate in media, ogni giorno, hanno citato i nostri articoli. Abbiamo insomma fornito una grande quantità di notizie. Siamo sempre sul pezzo: nelle ultime settimane, per fare un esempio chiacchierato e prestigioso, abbiamo portato alla luce tutte le chat amorose di Messina Denaro. Qualche tempo prima avevamo intervistato Oliviero Toscani, che se la prendeva con alcune firme giornalistiche, tra le quali Nicola Porro; in sua difesa è accorso Massimiliano Del Papa che ha accusato il fotografo di aver rilasciato un intervento a una ‘testatina’ online, per sottostimare la nostra portata. Una sorta di autogoal».
Dopo oltre un biennio chi è MOW?
«Dal principio abbiamo voluto creare una testata che non fosse verticale, ma che trattasse tanti argomenti e, soprattutto, lo facesse in maniera personale, caratterizzante. Perché l’importante è come si parla non di cosa si parla. Ogni argomento viene trattato in maniera provocatoria e divisiva e in massima libertà. Non abbiamo una linea editoriale. E così, se Moreno Pisto pubblica un’opinione, un collega può scrivere l’esatto il contrario. Vogliamo il confronto e lo scontro, siamo per la libertà di opinione in nome del vero giornalismo».
Non c’è il rischio che qualcuno vi accusi di opportunismo e aggressività?
«Non dovrebbe, perché noi facciamo giornalismo autenticamente popolare, che però tradizionalmente non esiste ad alto livello nel nostro Paese, mentre è diffusissimo in territori anglosassoni. E poi, non abbiamo dietro la storia di grandi testate. Ovviamente, occorre stare attenti, non virare verso il trash, ma parlare di ogni argomento in modo che possa essere capito da tutti. Poi, è vero, ci sono i trend (la cui portata deve essere valutata almeno settimanalmente) e se vuoi fare numeri online li devi cavalcare. Ma quello che conta è il linguaggio con cui proponi il materiale, che deve essere super identificativo e con esso approdiamo a Sanremo, dove saremo in buona compagnia: Suzuki, Tucano Urbano, una splendida Morgan (by Romeo Ferraris), una moto di South Garage, la partnership e i collegamenti con Radio Freccia.».
Ma cosa attira maggiormente i vostri lettori?
«Le passioni maschili (anche se il 30 per cento dei nostri lettori sono donne) come i diversi sport, soprattutto Formula 1 e MotoGP, ma anche i temi di grande attualità. E poi ci sono le polemiche e i trend del giorno, dove entriamo sempre con i nostri punti di vista. Perché ciò che ci differenzia è come trattiamo i temi. MOW è praticamente l’unico magazine quotidiano italiano politicamente scorretto. Che non significa sparare contro tutto e tutti gratuitamente ma dire le cose come stanno, senza paura di un confronto anche forte».
C’è qualcosa che vi piacerebbe approfondire nel corso del 2023?
«Ci piacerebbe parlare di più di moda, turismo e food, il come farà la differenza»
E sul fronte pubblicitario?
«L'obiettivo è che MOW abbia un peso sempre più importante e strategico all'interno del nostro network, che come core-business ha clienti del settore Auto e Moto. Questo è un anno decisivo anche per dimostrare che nel 2023 e negli anni a venire MOW possa essere uno strumento di raccolta che funziona anche in ambiti lifestyle».