Il full funnel lungimirante e progressivo, la ricetta di Outbrain
La piattaforma di raccomandazione web racconta gli ultimi sviluppi della sua offerta in un mercato che vive sempre in rincorsa rispetto alle esperienze internazionali, anche se le persone presso i clienti e le agenzie si dimostrano nettamente più preparate, più attente ai KPis e più collaborative. Le parole di Sebastiano Cappa, Managing Director Italy
Sebastiano Cappa, Managing Director Italy di Outbrain
Il quesito è sempreverde, ma non perché sia irrisolvibile, piuttosto perché i confini vengono spostati continuamente, perché il mondo del digital commerce, del retail e dell’advertising non conosce soste, in Italia, come ovviamente nel resto del mondo: come attirare l’attenzione, suscitare interesse e conquistare, senza creare fastidi nell’utente? Come rendere la pubblicità un arricchimento, soprattutto all’interno di una realtà che non aspetta, che va eufemisticamente di fretta? Gli alchimisti della digital-era passano da una stanza all’altra, in uno scambio di appunti continuo, tra traguardi insperati e poi raggiunti che poi, all’improvviso, devono essere aggiornati, perfezionati, superati. Dal digital mobile alla mobilità senza soste. Lo sanno bene dalle parti di Outbrain, piattaforma di raccomandazione web che genera entrate per gli editori online visualizzando feed di contenuti e annunci nelle pagine e nelle applicazioni dei contesti editoriali più Premium a livello mondiale. Recentemente protagonista al Netcomm Forum, l’azienda racconta i traguardi attuali e prossimi attraverso le parole di Sebastiano Cappa, Managing Director Italy.
A che punto si trova l’Italia del digital commerce?
«Il nostro Paese fa 52 miliardi di fatturato annuale nell’e-commerce, siamo undicesimi nel mondo. Il tema fondamentale è la distanza rispetto alle altre realtà internazionali, e non serve fare il 20% in più, perché all’estero si muovono in maniera più ampia e non c’entra il numero di persone coinvolte: è una questione culturale. Detto ciò, in Italia abbiamo assistito a un balzo incredibile durante la pandemia, con crescite dell’11-12%, e come previsto non siamo certo tornati indietro. Per noi l’e-commerce è una grossa opportunità, ma deve cambiare qualcosa per come certi argomenti vengono affrontati. Rendiamoci finalmente conto che l’e-commerce italiano può contare su 400.000 persone impegnate, da qui bisogna rilanciare, espandersi, vendere worldwide. L’e-commerce è un cuore pulsante per la nostra economia».
Qual è la sfida del 2023 per Outbrain?
«Durante quest’anno così complicato, i clienti e le agenzie dovranno ottimizzare il più possibile gli investimenti in media, in advertising. Ci sarà sempre più concentrazione. I clienti con Outbrain raggiungono i risultati prefissati per le loro campagne, utilizzando il nostro approccio full funnel. Da una parte ci sono i tagli di budget, il dover giustificare le scelte, dall’altro ci sono un marea di metriche da monitorare, analizzare ed ottimizzare, e allora dobbiamo aiutarli nel perseguire strategie di medio lungo termine e soprattutto always-on».
Perché scegliere l’approccio di Outbrain?
«Siamo forti sulla parte video, prima con l’offerta OutStream lanciata due anni fa, e ora con il video InStream. Come YouTube, ma sull’open web, prima del video di contenuto noi proponiamo un video contestuale e cookieless. Dal display intrusivo al native pulito, un passaggio per cui occorre tempo, ma è sicuro che i budget si sposteranno, anche attraverso la misurazione dell’attenzione. Quando un cliente vuole posizionare un contenuto in un contesto di qualità, attraverso Outbrain raggiunge una reach più alta degli over the top. L’engagement lo sviluppiamo attraverso algoritmi predittivi e l’AI, utilizziamo il video per comunicare il brand e chi ha interagito viene esposto agli annunci del full funnel, il risultato è una reattività ed una propensione all’acquisto migliore da parte dell’utente».
Un esempio concreto?
«Al recente Netcomm Forum abbiamo posto sotto ai riflettori un cliente come TIM, con cui lavoriamo da anni e con il quale abbiamo sempre operato in chiave performance; da un anno facciamo video, insieme a loro abbiamo analizzato interazione e conversione ed effettivamente abbiamo registrato un cambio di marcia significativo».
Al netto dei costanti progressi, esiste una ricetta “non detta”?
«Operiamo in un mercato in cui occorre avere pazienza e lungimiranza. Le opportunità non mancano».