Autore: Davide Sechi
14/11/2024

Flatmates, l’obiettivo è diventare il primo gruppo internazionale creator first

Incontro con la creator agency che chiude la stagione con quattro milioni di fatturato, una sede in Spagna, riconoscimenti vari. Il racconto del co-founder Michele Pagani

Flatmates, l’obiettivo  è diventare il primo gruppo  internazionale creator first

Michele Pagani e Marcello Ascani

In un mondo della comunicazione così poliedrico, cangiante, affollato, verrebbe magari voglia di affidarsi a un nome consolidato, eppure il desiderio di sperimentare, di diversificare, di creare qualcosa di unico fa capolino e così capita che i “piccoli” si avvicinino ai “grandi”, come ben racconta la vicenda di Flatmates, creator agency fondata da Marcello Ascani e Michele Pagani, recentemente vincitrice di un bronzo agli ADCI Awards. Ne parliamo proprio con il co-founder Michele Pagani (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

In cosa consiste la vostra offerta?

«Ci definiamo l’agenzia coi creator dentro, il che significa che facciamo tutto ciò che prevede il coinvolgimento di content creator. Da una parte i talent, quindi influencer marketing e intermediazione, dall’altra la produzione di contenuti, con il coinvolgimento dei creator: trasformiamo i brand in media company facendo parlare i linguaggio dei creator, che è quello che funziona. E poi produciamo progetti editoriali nostri».

Saper lavorare con i creator: cosa serve realmente per riuscirci?

«Due cose: empatia-relazione (sia lato cliente sia sul fronte talent) e competenza (siamo tutti geek, tutto il giorno sui social). La cosa che chiedo in ogni colloquio è “quali creator segui e qual è la tua media diet?” e poi misuro l’attitudine personale».

Il ruolo del creator, tra applausi e polemiche, è divenuto preponderante, il rischio è l’omologazione, la ripetitività: c’è spazio per qualcosa di nuovo?

«L’omologazione è il rischio che corre chi rincorre l’algoritmo. Le piattaforme spingono a inseguire i trend e i cliché di comunicazione, il che premia nel breve ma stanca nel lungo e crea un unico “mega brand” verso cui convergono tutti i creator. I creator sono da una parte creatività, e quella è per definizione l’opposto dell’omologazione (almeno nel lungo periodo), dall’altra sono la community che sanno generare; per questo motivo, credo che chi rincorre la creatività in maniera spontanea e non dettata dalle piattaforme e ha successo di pubblico continuerà a  prosperare».

Quali potrebbero essere i prossimi step dell’ambito?

Nielsen, lo scorso marzo, ha sottolineato come YouTube sia ora il primo canale televisivo (9.7% di tutte le view sul mezzo); un media che democratizza non solo l’entertainement ma anche la divulgazione. Sul fronte AI, quando il doppiaggio sarà perfetto ci sarà la globalizzazione dei creator. Bisogna arrivarci pronti, capire bene in cosa siamo forti e insostituibili; credo che la risposta sarà un ritorno all’unicità del made in Italy».

Operate anche con creator internazionali, avete riscontrato qualche differenza, minima o grande, rispetto ai colleghi nostrani?

«All’estero è presente una maggiore YouTube strategy, le tariffe sono differenti e c’è più competizione oltre che maggior organizzazione. La Spagna è un mercato piuttosto simile al nostro, ricco di professionisti di grande livello».

Quali settori prediligete? E quali vorreste frequentare maggiormente?

«Storicamente operiamo nei settori tech e startup - scale up ma in realtà siamo piuttosto agnostici. Ci piace lavorare con tutti quelli che vogliono spiegare cose complicate in modo semplice o con chi vuole parlare a un pubblico Millennial o GenZ e lo vuol fare con l’utilizzo di creator. Il mio sogno è lavorare col Milan, ma forse ho un bias da tifoso».

Quali canali preferire per un’attività di influencer marketing?

«YouTube: conosciamo lo strumento, funziona molto bene in chiave KPI e c’è ancora poca competizione».

Una sintesi del vostro 2024 e cosa vi attendete dal prossimo anno?

«La stagione è andata molto bene: siamo cresciuti per fatturato e seniority, abbiamo vinto gare importanti, ricevuto premi. Siamo entrati nel campionato dei grandi con clienti sempre più importanti. Abbiamo raggiunto un giro di affari di quattro milioni e aperto in Spagna. Nel 2025 consolideremo la nostra presenza in Spagna, lanceremo di progetti editoriali proprietari, acquisiremo nuovi talent in esclusiva e prodotti inediti, con l’idea di diventare il primo modello internazionale di agenzia creator first».