La filosofia del videogaming: Multiplayer.it festeggia e si racconta
Le evoluzioni del celebre sito di informazione videoludica, tra i protagonisti del pianeta NetAddiction, spiegate da Pierpaolo Greco e Daniele Gulti
Daniele Gulti e Pierpaolo Greco
Non più tardi di due settimane fa, Multiplayer.it (https://multiplayer.it/), il primo sito italiano di informazione specializzata e dedicata ai videogiochi ha cominciato a festeggiare i suoi primi 25 anni. Nato nel 1999 da un’idea pioneristica di Andrea Pucci, tra i protagonisti principali del pianeta NetAddiction, multimedia company digital che sempre da 25 stagioni si occupa di editoria online, dai primi passi nell’era del dial-up, all’avvento della banda larga, fino all’attuale era dell’informazione 4.0, Multiplayer.it fornisce ai suoi utenti un’esperienza informativa all’avanguardia in un mondo in costante evoluzione. Un primato di settore che si è mantenuto nel tempo grazie all’abilità di cavalcare negli anni l’affermarsi dei social, dei video e dello streaming senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: l’informazione videoludica specializzata. Ne parliamo con Pierpaolo Greco, Socio di Netaddiction e Editor in Chief e Daniele Gulti, socio di Netaddiction e Direttore Commerciale (ospiti di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
In quale contesto e con quali obiettivi nacque Multiplayer?
«Tutto accadde nel 1999, in un contesto ovviamente molto differente, che vedeva comunque protagonisti i giovani gamer dell’epoca. Un periodo storico in cui ci si recava a casa di amici magari muniti di computer e cavi. Andrea Pucci aprì un negozio dedicato e situato a Terni, che poi sarebbe divenuta la sede di Multiplayer. Si parlava la lingua del gioco da vivere in compagnia, all’interno di un web che cresceva sempre di più. Le basi furono queste, ispirate anche alle realtà internazionali che si focalizzavano sul giocatore di diversi titoli».
Come è andata avanti l’evoluzione del progetto e cosa rappresenta oggi?
«L’idea del multigiocatore era riduttiva e rappresentava solo una piccola parte del mondo gaming; allora abbiamo abbracciato il concetto del videogame a 360 gradi. Volevamo anche andare incontro alle grandi realtà quali Nintendo o Playstation, il che rappresentò un primo, decisivo step evolutivo. Multiplayer sarebbe poi passato attraverso i vari progressi mediatici, YouTube, social, Twitch. Oggi è il sito leader nel momento in cui si parla di verticalità; tutto quello che riguarda il videogame si trova su Multiplayer».
In cosa consiste oggi l’offerta editoriale di Multiplayer?
«L’offerta è estremamente ampia: sono presenti più realtà contemporanee, diversi target, accompagnati, presi per mano da chi ha la competenza per raccontare e spiegare il mondo del gaming, tra social, video e audio. E poi la volontà di addentrarsi all’interno di piattaforme giovani, quindi il citato Twitch, senza dimenticare YouTube. E ancora: Multiplayer ha allargato i propri interessi, senza perdere le proprie coordinate e oggi scrive e parla anche di serie tv, di cinema e, soprattutto, di tecnologia, di innovazione: proviamo a pensare a tutte le serie e ai film dedicati o incentrati sul mondo del videogame».
Avvertite qualche avvisaglia di un YouTube in calo?
«Nel nostro territorio, quello del videogioco, sì: la piattaforma video ha smarrito per strada il target più giovane, anche se cerca di non mollare con gli shorts con i quali prova ad avvicinarsi a TikTok; la stessa sventura tocca anche a Instagram. Senza dubbio Twitch abbassa l’età media, ma non è esente da incertezze: occorre capire meglio la sua possibile monetizzazione».
Quali vantaggi offre l’essere verticali in termini di audience?
«In termine pubblicitari, siamo all’interno del sistema NetAddiction, leader nel mercato del game, dell’audiovisivo e del food. Con Multiplayer, la verticalità perseguita in maniera programmata ci regala molti vantaggi e il posizionamento spinge gli operatori del settore a passare da noi se si vuole toccare un determinato target, identificato non solo nel gioco, ma sempre più interessante, complesso, con una penetrazione molto forte; quindi, non solo game o tech».
Come si muove dal punto di vista pubblicitario Multiplayer?
«Abbiamo maturato una grande esperienza in campo tabellare, siamo passati alla vendita diretta, con l’ausilio di contributi grafici, frutto del lavoro di un’agenzia creativa interna, che propone ai clienti attività di grande impatto. Ora come ora, il giro d’affari è una conseguenza dalla messa a terra dei contenuti su sito e social e in particolare su Twitch. L’offerta integrata mette insieme tabellare, contenuti e social e crea operazioni soddisfacenti su diversi campi»
Quali sono stati gli obiettivi raggiunti nel 2023 e quali sono i propositi per il nuovo anno?
«Abbiamo chiuso bene il 2023, definito attività che ci hanno proiettato verso orizzonti inediti, tra Twitch e azioni tabellari con programmatic, campo che ci vede primeggiare nella monetizzazione delle pagine. Il 2024 ci vedrà attivi con una serie di attività inerenti i 25 anni di Multiplayer, con contenuti speciali, ospiti, una presenza costante online, ma non solo: ci muoveremo anche all’interno di fiere, dimensioni che favoriranno il contatto con la community».