Autore: Davide Sechi
16/09/2024

Extera: il digital commerce oggi ha bisogno di una strategia omnicanale e coerente

Incontro con la digital agency italiana specializzata in consulenza e sviluppo di soluzioni web per le aziende. Passato, presente e futuro nelle parole di Marco Conti, Sales Manager del gruppo

Extera:  il digital commerce oggi  ha bisogno di una strategia omnicanale e coerente

Marco Conti

Cosa è diventato il mercato del digital commerce? Come si è evoluto? Quali potranno essere i prossimi sviluppi? E ancora: e-commerce, product information management e digital marketing, come farli andare d’accordo? Temi moto cari a Extera, digital agency italiana specializzata in consulenza e sviluppo di soluzioni web per le aziende. Una piccola realtà italiana, ma con dei valori molto forti che guidano progetti e iniziative: per esempio, la struttura è molto impegnata sul fronte della diversity nel mondo STEM e sul territorio. Il 19 settembre, Extera sarà protagonista di un evento in quel di Rimini, un meeting totalmente dedicato al mondo del digital commerce, digital strategy e product information management. Ne parliamo con Marco Conti, Sales Manager di Extera Digital Agency (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

Cosa vuol dire fare oggi fare digital commerce e cosa serve per raggiungere i migliori risultati?

«È opportuno operare all’interno di un mercato che sia sempre più unificato, tra online e offline. Occorre partire dal presupposto che per lavorare online non serva solo creare una semplice piattaforma di shopping online, ma anche e soprattutto una strategia orchestrata che sia capace di offrire un’esperienza coerente tra i vari touch point».

Come si costruisce un’appropriata digital strategy?

«Dando per scontato che i prodotti o i servizi promossi e venduti contengano una proposta di valore (e non è scontato), bisogna fare affidamento su livelli di budget che ci consentano di presenziare i diversi canali. Se ci troviamo di fronte al progetto di un’azienda strutturata, che magari ha appena iniziato a muoversi in maniera differente rispetto al suo storico, allora serve l’appoggio di una figura appiccale all’interno della stessa struttura, che difenda il progetto, anche dall’interno. Se questi tre punti esistono, la cosa può decollare attraverso analisi profonde incentrate su brand, target di riferimento, concorrenti, sulla presenza sui diversi canali digital e sui risultati già ottenuti. Poi si definiscono i canali e per ognuno di essi le attività correlate; infine, si misurano i risultati, si ottimizzano  e si ridefiniscono le caratteristiche del marchio».

In un prossimo futuro sarà più agevole costruire progetti per piccole o per grandi realtà?

«I big hanno senza dubbio un maggiore accesso a budget elevati, ma spesso è più facile operare con le situazioni piccole che magari nascono già digitali, che hanno coraggio e che si lasciano guidare da mani esperte».

Tra i temi dell’evento c’è anche il product information management; perché è così importante per l’e-commerce?

«Viviamo in un’era omnicahnnel, in cui proliferano molti contenuti e allora diventa fondamentale riuscire a dare una coerenza al racconto del brand, anche perché gli stessi contenuti non restano confinati ai social, ma diventano protagonisti anche sui siti, nei marketplace, nei totem, nei materiali cartacei. Diventa basilare allora poter contare su una piattaforma. Curiamo spesso progetti di sviluppo di team integrati insieme a Shopify, con il quale lavoriamo dal 2018. Sviluppiamo una piattaforma che raccolga tutti i dati del prodotto, che ne contenga tutte la verità e i vari touchpoint si ricollegano a essa. È un luogo dove si centralizzano le informazioni, e così diventa più facile arrivare a risultati soddisfacenti senza commettere errori».

Capitolo Extera: su quali presupposti nasce la struttura, quali sono i campi di azione, quali saranno i prossimi passi?

«L’agenzia nasceva nel 2000 (con Google che aveva solo due anni) con l’idea di mettere in contato aziende italiane con i distributori esteri attraverso la Rete; un’idea molto verticale. In seguito, e molto rapidamente, si è trasformata in una vera e propria web agency che, nei primi anni, si occupava della progettazione di siti internet e di attività di web design; ma intanto, Google procedeva spedito nel suo cammino e da noi crescevano le attività legate al web marketing. Oggi, il nostro core business è rappresentato dal digital commerce (e l’evento di Rimini ne costituirà la vetrina). Lavoriamo con un approccio marketing oriented di costruzione di piattaforme e-commerce insieme a Shopify, ma anche alla definizione di una digital strategy a supporto delle performance del sito. Inoltre, siamo impegnati in attività di digital trasformation con la progettazione di soluzioni custom basate sulla nostra Pimcore agency, attraverso la quale realizziamo soluzioni Pim e/o Dam, ma non solo. Siamo trasversali e lavoriamo soprattutto con i settori del beauty, del design per arredamenti e con l’industria. I prossimi passi? Difficile fare pronostici all’interno di un settore che corre sempre più veloce. Metteremo sempre più spinta sulla formazione, per la quale possiamo contare su un budget importante. E abbasseremo l’età media dei nostri operatori in azienda: affiancare figure junior e senior porta grandi risultati e apre la mente».