Autore: Redazione
15/12/2016

Infuria la battaglia tra Mediaset e Vivendi, arrivata al 20% del capitale. Ma il Biscione reagisce

Anche Silvio Berlusconi ieri è intervenuto con forza sulla manovra portata avanti senza indugio dal finanziere e imprenditore francese Vincent Bollorè

Infuria la battaglia tra Mediaset e Vivendi, arrivata al 20% del capitale. Ma il Biscione reagisce

Silvio Berlusconi entra in campo. Fa sentire la sua voce nella vicenda Mediaset-Vivendi, schierando la famiglia compatta nella reazione all’offensiva di Vicent Bolloré. E promette che la holding Fininvest “nel rispetto delle leggi” alzerà ancora la sua partecipazione. Una mossa resa ancor più urgente dal fatto che la società transalpina è ufficialmente salita ieri al 20% del capitale del gruppo di Cologno Monzese, dopo aver dichiarato soltanto tre giorni fa una partecipazione del 3,01%.

vincent-bollore-pas-question-d-abandonner-les-guignols-e1469616644713-1
Vincent Bollorè

Le parole di Berlusconi

Berlusconi ieri è intervenuto con grande fermezza: “L’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un’operazione ostile - ha dichiarato -. Quanto a noi - ha aggiunto - c’è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori. Per questo abbiamo aumentato la nostra partecipazione e continueremo a farlo nei limiti consentiti dalle leggi”. L’azione di difesa della cassaforte di famiglia, salita al 39% dei diritti di voto delle tv di Cologno, può servire a rendere più complicata un’eventuale scalata ostile dei francesi e per tentare di “blindare” il 50% della società. Fininvest, da parte sua, potrà acquistare un altro 5% della controllata dal prossimo aprile senza incorrere nell’obbligo di Offerta pubblica su tutta la società.

Intesa lontana

Mentre un’intesa tra i due ex alleatisembra parecchio lontana: “Vivendi ha avuto l’opportunità, con l’accordo strategico firmato nello scorso aprile, di avviare con Mediaset una collaborazione che si preannunciava proficua per entrambi i gruppi - ha specificato lo stesso Berlusconi, come riportato già nel pomeriggio di ieri dai siti della stampa nazionale e internazionale -. Purtroppo, questo accordo è stato disconosciuto da Vivendi nei modi e con le conseguenze anche giudiziarie che sono note. Non è certo questo il miglior biglietto da visita che Vivendi possa esibire nel riproporsi come azionista industriale della società”. Sempre nella giornata di ieri è sceso in campo anche il Governo.

previsioni-quotazione-mediaset-e1480336940943

Scende in campo anche il governo

Una “scalata ostile” non è il modo più appropriato di procedere “per rafforzare la propria presenza in Italia”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Il Governo, ha aggiunto, “monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”. “Premesso l’assoluto rispetto del Governo italiano per le regole di mercato - ha dettagliato il Ministro - non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia”. La Borsa, intanto, tiene alta l’attenzione sulla vicenda e Mediaset ha chiuso la giornata ancora parecchio acquistata a Piazza Affari, dove ha segnato un rialzo dell’1% con fortissimi volumi di scambi. Confermando, così, i valori raggiunti hià martedì, quando era balzata del 31%. L’andamento del titolo Mediaset, proprio per le recenti fiammate, ha così recuperato i valori della primavera, prima che scoppiasse il contenzioso con Vivendi sulla cessione di Premium

Prosegue l’azione legale

Ad accendere gli acquisti sul Biscione è dunque l’ormai conclamata battaglia tra la Fininvest e il finanziere bretone Vincent Bolloré, che con un blitz ha acquistato a man bassa le azioni delle televisioni attraverso il suo colosso Vivendi. Dopo mesi di stallo per la lite italo-francese sul destino di Premium - che Vivendi si era in un primo momento impegnata ad acquistare, salvo poi fare retromarcia con tanto di strascichi a carte bollate - la partita ha accelerato nel giro di poche ore. Lunedì i francesi sono usciti allo scoperto, dichiarando di controllare il 3,01% di Mediaset e l’intenzione di salire in fretta verso il 20%. Martedì ha fatto un passo importante p, arrivando al 12%, e ieri ha tagliato il traguardo indicato. Fininvest non è rimasta a guardare e ha rastrellato altri titoli e diritti di voto, arrivando a un passo dal 40% che rappresenta il limite oltre il quale dovrebbe lanciare un’Opa. E la stessa holding è passata anche all’azione legale, denunciando l’operato del finanziere bretone alla Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per manipolazione del mercato. Mediaset e Fininvest hanno subito bollato l’operazione come una “scalata ostile”, facilitata dal fatto che il contenzioso aperto proprio con Vivendi avrebbe in parte depresso il titolo di Piazza Affari nel corso degli ultimi mesi.