Autore: Redazione
09/03/2023

Il B2B alla riscossa: Weagle lo porta alla ribalta grazie un motore di ricerca dedicato

La fresca vicenda del progetto nato tre anni fa dalla mente di Lorenzo Cerrone, che ci racconta origini, funzionalità e obiettivi di uno strumento che rispetta la privacy e combatte anche le fake news

Il B2B alla riscossa: Weagle lo porta alla ribalta grazie un motore di ricerca dedicato

Lorenzo Cerrone

A distanza di tre anni, le conclusioni sono d’obbligo, così come i punti e a capo: l’epoca pandemica, in attesa delle consuete valutazioni storiche, ha portato a forme di ripensamento collettive, a riassestamenti ma anche a complete rivoluzioni. L’immagine dell’individuo rinchiuso in una camera, con tanto di luce fioca, fa tanto malinconia, ma in realtà a essere illuminate, oltre alle nostre esistenze, erano anche dei famigerati fogli di protocollo (variante del sin troppo abusato e meno poetico foglio digital word) sopra i quali riportare improvvise strategie, progetti palesatisi da chi sa dove. Una cosa del genere è capitata anche a Lorenzo Cerrone il quale, in quei giorni quasi bui, si è inventato Weagle, un motore di ricerca avanzato e completamente dedicato all’ambito B2B e quindi riservato ad aziende e professionisti che, tra le varie peculiarità, restituisce il pieno controllo dei dati personali. E qualora vi steste chiedendo dove risieda la novità, ebbene ce l’avete di fronte agli occhi: Weagle non ha concorrenti, a livello globale. A tirare è soprattutto il B2C, ma ecco che il Business To Business smette di impersonare il brutto anatroccolo e comincia ad allargare il proprio raggio d’azione; in che modo? Lo chiediamo direttamente all’innovatore, Lorenzo Cerrone, inventore di Weagle (e protagonista della puntata di DailyOnAir - The Sound Of Adv presente su questo numero).

Come nasce il progetto di un motore di ricerca B2B?

«L’inaugurazione è datata dicembre 2020, dopo ben otto mesi di studio. Sul finire di quell’anno ricevemmo un finanziamento di 50 mila euro da Banca BCC. Io venivo da un’esperienza in enoteca, situata nei pressi di Piazza Duomo a Milano, venduta nel 2019, perché l’obiettivo era già lì per essere afferrato, concretizzato: aprire una startup tecnologica. Sta di fatto, che il primo step non aveva quasi nulla a che vedere con il modello di business, di strutturazione della società, di team, di possibili advisor; al principio il focus era B2C, ebbene sì, ma le cose maturano e cambiano. Nel 2021 siamo stati finanziati da Banca Intesa Sanpaolo, 130.000 euro, senza dimenticare gli oltre 40.000 euro ricavati dalla mia precedente attività. A questo punto eravamo pronti e abbiamo potuto contare sull’accelerazione impressa da Microsoft For Startup Founder Hub. Ancora un salto di un anno ed eccoci arrivare a maggio del 2022, quando siamo stati nominati dalla Fondazione Elis, all’interno del programma Open Italy, al quale partecipano le principali corporate italiane, e premiati tra le migliori dieci startup italiane in fatto di privacy e cyber security. Siamo stati abili e fortunati nell’imbatterci in personalità del mercato che hanno creduto in noi: Paolo Angelucci e Fabiano Lazzarini. Lo scorso novembre abbiamo conosciuto Christian Nucibella, ideatore di FiloBlu, che ci ha aperto le porte del suo network».

Come possiamo definire Weagle?

«È un tool di navigazione web a 360 gradi dotato di tre segmenti: Power Search, ossia un meta motore di ricerca per il business, che raccoglie contenuti dagli otto motori più grandi al mondo e offre all’utente dei risultati più democratici, privi di annunci, senza retargeting, per una attività più pulita nel mondo del business; Security e Data Management, ossia il Data Wallet Wagle, attraverso cui raccogliamo tutte le ricerche che vengono anonimizzate grazie a un sistema proxy proprietario, risultando così sicure e private; grazie a un algoritmo, alle 23:59 di ogni giorno lavorativo, eliminiamo tutti i dati di navigazione che vengono generati dalle aziende, una cancellazione che riguarda anche gli elementi presenti sui nostri data base; infine, il Team Working, che ottimizza le performance di navigazione, con il B2B Digital Journal, un aggregatore di news che salva e conserva le notizie che ci interessano maggiormente, un vero e proprio archivio di articoli, in cui creare cartelle condivisibili con il proprio team. Weagle mette a disposizione una dashboard nazionale, in cui gestire tutto, compresi pagamenti e fatturazioni».

Qual è il focus?

«L’obiettivo è offrire al mondo B2B il primo motore di ricerca sviluppato per il mondo business, perché fino a oggi tutti gli strumenti di ricerca sono stati creati per il pianeta consumer. E poi, vogliamo tutelare la privacy aziendale durante la navigazione e, nel contempo, far risparmiare un sacco di tempo ai dipendenti che non perdono tempo di fronte ad ads, sponsorizzazioni o semplici annunci».

A cosa puntate, oltre al segmento B2B?

«Ci piacerebbe lavorare anche a livello istituzionale, ministeriali, sul fronte di istruzione, esteri, economia. Weagle porta alla luce una possibile grande novità: un tool di sicurezza operativo a livello nazionale, in un ambito che si muove ancora su schemi legati a strumenti rudimentali. Abbiamo creato una tecnologia proprietaria, ci posizionaimo sullo stesso piano di Google e Bing».

Quali potrebbero essere i prossimi step?

«Un mese fa abbiamo lanciato Weagle Enterprise. Intendiamo validare il mercato B2B (italiano e estero), come pure investire in competenze tecnologiche. Nei prossimi sei mesi puntiamo a creare il nostro browser. Attiveremo due livelli, SAAS e full, che comprende SaaS più motore di ricerca. Siamo attivi e protagonisti anche sul fronte della ricerca e, a tal proposito abbiamo stretto una partnership con contentmedia.com ed Euroactive per capire come studiare e sfruttare l’interazione tra uomo e AI, con quest’ultima che non va a sostituire bensì a integrare le tecnologie con le nostre potenzialità. Saremo inoltre sempre più presenti sul fronte delle fake news in relazione al quale abbiamo ideato un filtro anti dedicato, un modello di AI creato da noi che individua l’80% di falso che si trova tra le news in rete e lo scarta dai risultati di ricerca».