È ufficiale: chiusa l’acquisizione di Yahoo da parte di Verizon per 4,5 miliardi
L’integrazione con AOL è ancora alle fase iniziali e comporterà diversi licenziamenti. Ma il management della compagnia punta su 50 brand media e un’avanzata tecnologia pubblicitaria
È ufficiale: dopo l’approvazione del deal settimana scorsa, Verizon ha annunciato nella giornata di ieri il completamento dell’acquisizione di Yahoo per 4,5 miliardi di dollari. Adesso, come già ampiamente anticipato, l’intenzione del colosso di telecomunicazioni americano è di combinarne gli asset con quelli di AOL all’interno della nuova sussidiaria Oath, della quale faranno parte circa 50 brand media. Oath sarà anche in grado di raggiungere 1 miliardo di consumatori su scala globale. Al contempo è stata messa la parola “fine” all’avventura dell’a.d. Marissa Mayer, duramente criticata per il suo operato alla guida dello storico motore di ricerca. Verizon ha augurato il meglio a Mayer, che comunque dovrebbe consolarsi con una buona uscita da alcune decine di milioni di dollari.
Integrazione alle fasi iniziali
Nonostante l’annuncio, il processo di integrazione tra Yahoo e AOL pare essere ancora nelle fase iniziali, come spiegato da Business Insider. Non solo, secondo alcune indiscrezioni riportate nei giorni scorsi da ReCode e TechCrunch l’acquisizione dovrebbe portare alla riduzione dell’organico della nuova realtà di circa il 15%, con diversi manager e professionisti che dovranno lasciare il proprio posto di lavoro. Le stime sulla reale cifra divergono, e spaziano da oltre 1.000 a più di 2.000 esuberi.
In ogni caso la transazione rappresenta un ulteriore segno del consolidamento in atto nel settore media e pubblicitario, in un contesto in cui le compagnie più grandi tentano di costruire audience scalabili e rafforzare il business pubblicitario. Allo stato attuale, però, AOL e Yahoo non sembrano poter scalfire la leadership di Facebook e Googlenel campo della raccolta pubblicitaria online.
Focus su un’audience globale per Verizon
“La chiusura della transazione rappresenta un passo critico nella costruzione di una scala globale per la nostra digital media company - ha dichiarato Marni Walden, presidente delle aree Media e Telematics di Verizon, con responsabilità su Oath e capo del processo di integrazione tra AOL e Yahoo -. L’aggregazione di asset tra Verizon e Oath, dalla VR all’AI, dal 5G all’IOT, dalle partnership ai contenuti originali, creeranno nuove e coinvolgenti vie per accattivare il pubblico mondiale”.
Brand e asset di valore
“Stiamo costruendo il futuro dei brand utilizzando una tecnologia molto potente, contenuti credibili e dati differenziati. Abbiamo marchi leader in settori come news, sport, finanza, tecnologia, intrattenimento e lifestyle, associati con le nostre piattaforme pubblicitarie - ha aggiunto Tim Armstrong, a capo di Oath -. Ora che il deal è chiuso, siamo felici di spostare il nostro focus per essere la miglior compagnia nel media, e il miglior partner per l’advertising, i contenuti e i publisher”. Gli asset tecnologici e pubblicitari in mano a Oath sono davvero importanti, si va dalla piattaforma ONE by AOL fino alla tecnologia BrightRoll (ereditata da Yahoo), con una copertura di segmenti come mobile, video, search, native e programmatic.
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