Autore: Redazione
21/01/2016

Al via i Diversity Media Awards. Google è sponsor della prima edizione, Discovery Italia il media partner

Il progetto premia i migliori contenuti mediali italiani che nell’ultimo anno hanno contribuito a una corretta rappresentazione delle persone e delle tematiche LGBT

Al via i Diversity Media Awards. Google è sponsor della prima edizione, Discovery Italia il media partner

È stata presentata ieri a Milano la prima edizione dei Diversity Media Awards: il progetto, a cura di Diversity - l’associazione guidata da Francesca Vecchioni e impegnata nell’abbattimento delle discriminazioni -, per la prima volta premia i migliori contenuti mediali italiani (tv, radio, cinema, pubblicità e web) che nell’ultimo anno hanno contribuito a una corretta rappresentazione delle persone e tematiche LGBT. «Tutto il mondo della comunicazione ha una grandissima responsabilità, perché entra direttamente nelle case degli italiani e influisce sull’immaginario collettivo - commenta Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity e ideatrice di Diversity Media Awards -. È fondamentale rappresentare correttamente le persone LGBT, perché il modo in cui il tema viene trattato influenza sia la costruzione dell’identità delle persone stesse che la loro percezione nell’opinione pubblica  e coinvolge in maniera determinante la misura del rispetto degli individui. Parlare di queste tematiche non riguarda solamente le persone LGBT e i loro familiari, ma è un lavoro sulla discriminazione in generale, un modo concreto di interrogarsi sulla dimensione della dignità umana: serve, quindi, al benessere e allo sviluppo della società intera». Nomination e partnership Durante la conferenza sono state annunciate le nomination dei premi per i migliori contenuti, che saranno assegnati il prossimo maggio. Le nomination derivano dal Diversity Media Report, ricerca di Diversity anch’essa presentata ieri e condotta dall’Osservatorio di Pavia, 2BResearch e alcune delle principali università italiane. La ricerca ha analizzato per la prima volta come siano stati trattati i temi LGBT all’interno dei contenuti mediali, dai telegiornali (2005-2015) alle trasmissioni tv e radio, dalle serie italiane e straniere ai film e alle pubblicità (2015). Le votazioni dei vincitori finali saranno aperte a tutti dall’1 aprile sul sito www.diversitylab.it. L’intera iniziativa gode del sostegno di Google, in qualità di sponsor, e di Discovery Italia come media partner che manderà in onda il 31 gennaio, in prime time su Real Time (canale 31), “Di fatto, famiglie”, uno speciale su un tema di estrema attualità: le coppie di fatto, raccontando le storie di genitori e figli alle prese con piccole e grandi difficoltà, in una società che fatica a riconoscerli come famiglia. Mentre prossimamente seguirà “L’Italia si alza”, il documentario che racconta il percorso dei ragazzi dell’associazione Cometa per realizzare una sedia da esterni per gli spazi pubblici urbani di Milano Porta Nuova. La ricerca per settori Negli ultimi dieci anni sono state trasmesse 1.611 notizie a tema LGBT con un trend in costante crescita.Nel primo semestre 2015 ne sono state trasmesse 142, con picchi a marzo (polemica tra Elton John e gli stilisti Dolce&Gabbana), maggio (Giornata internazionale contro omofobia e transfobia), giugno (Onda Pride a Roma, Milano e in molte altre città). Riguardo ai temi affrontati: unioni civili e matrimonio coprono quasi un terzo dell’agenda (28,9%), seguite da discriminazione (24%) ed eventi di cronaca nera (13,9%). La maggior parte delle notizie ha una fonte politica (25,4%), e riferisce quindi dibattiti, posizioni, decisioni politiche sul tema in Italia e all’estero. Seguono fonti giuridiche (es. sentenze) con il 19,2%. Anche la società civile (eventi come il Pride) con il 16,3% ha un peso rilevante, così come la cronaca nera (17,5%). All’interno dell’entertainment significativo il ruolo di cinema e fiction italiana (19 titoli per il cinema, 5 titoli per la fiction italiana). Dal punto di vista qualitativo, però, il tema è stato trattato in modo positivo e forte. In particolare, il grande schermo ha visto la rappresentazione di storie in cui il tema dell’identità è centrale. La fiction Italiana fa pensare a una maggiore integrazione, perché i temi LGBT appaiono già incorporati nella “quotidianità” del racconto. Le serie straniere trasmesse in Italia sono il miglior esempio di trattazione dei temi LGBT: tra queste “Grey’s Anatomy” (La7) e “Beautiful” (Canale 5), mentre “Faking It” (MTV8) è rilevante per un target giovane che può vedersi rappresentato. Tra i programmi tv: “Che tempo che fa” (Rai Tre), “Pechino Express” (Rai Due) e “ltalia’s Got Talent” (Sky). Programmi come “Sconosciuti” (Rai 3) e “Vite Divergenti” (Real Time) costituiscono i primi importanti tentativi di un reale approfondimento sul tema. Tra le trasmissioni radio, gli esempi più positivi di trattazione di temi LGBT sono “Caterpillar AM” (Radio 2), Lateral” (Radio Capitai), “Pinocchio” (Radio Deejay). Tra adv e personaggi Nella pubblicità diversi brand iniziano a comunicare in modo più inclusivo. Emblematici sono il secondo episodio del coming out a tavola raccontato da Findus in Microonde e gustose sorprese, la carrellata di affetti all’italiana in Milioni di passioni in Tim Vision e le Buone Feste dalla Famiglia Frozen della campagna Disney Junior dedicato a bambine, bambini e loro famiglie. Infine, sei personaggi si sono distinti come portatori di una corretta visione del mondo LGBT: le conduttrici Barbara d’Urso e Daria Bignardi e tre celebri rappresentanti della musica: Laura Pausini, Fedez, Mika e Tiziano Ferro.