Il 90% delle comunicazioni sponsorizzate non sono segnalate su piattaforme come Youtube e Pinterest
Secondo un’indagine a cura dell’Università di Princeton, nonostante le raccomandazioni della Federal Trade Commission e l’obbligo di disclosure, gli influencer tendono a non dichiarare le cosiddette “affiliate ads”, lasciandole passare come contenuti originali e non come pubblicità
Una nuova ricerca dell’Università di Princeton, pubblicata da The Verge, ha scoperto che il 90% dei post “affiliate” su YouTube e Pinterest non viene chiaramente segnalato agli utenti. I link cosiddetti “affiliate” sono URL personalizzati che gli editori possono includere nei loro post. Sono essenzialmente annunci e gli editori ricevono denaro dalle aziende quando gli utenti fanno clic su di essi.
L’impegno della FTC
Negli Stati Uniti, la Federal Trade Commission (FTC) richiede che i produttori di contenuti identifichino nel messaggio quando sono pagati per pubblicare qualcosa, ma nonostante questo, le comunicazioni, molto spesso, continuano a eludere tali raccomandazioni. La FTC ha già ricordato in precedenza l’obbligo di notificare ai seguaci eventuali relazioni retribuite con i marchi, ma non è stato sufficiente a modificare tale prassi.
Risultati della ricerca
I contenuti sponsorizzati inviati dagli influencer, se non identificati come tali, rendendo più difficile per i consumatori riconoscere la differenza tra quelli organici e la pubblicità. Il documento di Princeton ha analizzato oltre 500.000 video su YouTube e 2,1 milioni di pin su Pinterest. Di questi, lo 0,67%, ossia 3.472 video su YouTube, e lo 0,85%, ossia 18.237 pin, contenevano link di affiliazione. Le informazioni di “disclosure”, cioè di definizione del tipo di messaggio - che la FTC raccomanda - compaiono solo nell’1,82% e nel 2,43% dei contenuti affiliati rispettivamente su YouTube e Pinterest.
Importanza della disclosure
La prevalenza di comunicazioni chiaramente definite è bassa, con solo circa il 10% di contenuti affiliate su YouTube e Pinterest etichettati come tali, ma il livello di engagement su questo tipo di comunicazioni è molto più alto, per questo, è importante che gli utenti dispongano delle corrette informazioni. Alcune piattaforme hanno già messo a disposizione strumenti che aiutano i creator a segnalare correttamente le proprie comunicazioni ma in futuro potrebbe essere necessaria un’estensione ad hoc per i browser capace di riconoscerle ed etichettarle di default.