Autore: Redazione
16/11/2017

Halldis sbarca nel paese del dragone con “China Project”

La società italiana attiva negli affitti temporanei, e con più di 1.600 proprietà gestite in venticinque località europee, lancia il suo nuovo programma votato all’espansione

Halldis sbarca nel paese  del dragone con “China Project”

Diffondere il proprio marchio in Cina e generare delle prenotazioni dirette dal sito www.halldis.cn. Sono questi gli obiettivi di “China Project”, l’iniziativa al via in questi giorni di Halldis, società italiana attiva negli affitti temporanei e con più di 1.600 proprietà gestite in 25 località europee, che aggredisce direttamente il mercato cinese, uno di quelli più in crescita, che ogni anno registra 10 milioni di visitatori in Europa di cui 1,5 in Italia. Con questa proposta, Halldis sfida competitor internazionali diretti come Onefinestay, Vacasa, Ascott o Frasers. Due percorsi Due i binari dell’iniziativa. Il primo, di marketing indiretto, prevede la collaborazione con alcuni portali di distribuzione cinesi come Ctrip, Zhubaijia o Tujia, con cui Halldis ha firmato degli accordi per la commercializzazione del proprio portfolio. Il secondo binario, di marketing diretto, contempla una strategia imperniata sul sito www.halldis.cn in lingua cinese e con un meccanismo di social marketing digitale per generare traffico. Sviluppato da Halldis con un partner di Pechino, il sito, hostato su server locali, favorisce la customer experience e il cliente può prenotare direttamente su di esso tramite metodi di pagamento cinesi come Alipay, Wechatpay o Unionpay. Social media marketing e Confucio La strategia di social media marketing agisce su diverse piattaforme come Wechat, Weibo, Mafengwo e Qyer e si avvale della collaborazione con dei key opinion leader (KOL): blogger, vlogger e influencer cinesi che godono di grande autorevolezza e hanno una loro audiance a cui presentano il portfolio di Halldis generando traffico sul suo sito. Nel realizzare “China Project”, Halldis ha studiato anche i comportamenti sociali dei cinesi approfondendo il cosiddetto “guanxi”, un concetto che si rifà al pensiero di Confucio, e che indica un sistema di relazioni molto profonde, una trama di rapporti sociali ed economici. Fondamentale l’analisi dei nuovi comportamenti tecnologici. Sostenere la crescita culturale “Ci stiamo espandendo - spiega Alberto Melgrati, ceo di Halldis - con un portfolio che aumenta di circa 400 unità all’anno. Cerchiamo nuovi mercati e quello del viaggiatore outbound cinese ha un grande potenziale verso l’Europa, che per la Cina in questo momento è ancora una destinazione abbastanza esotica, ma con 10 milioni di visitatori all’anno, di cui 1,5 in Italia, è in crescita vertiginosa. Anche se la maggior parte dei cinesi sceglie l’albergo come accommodation ideale, l’opzione di una casa è sempre più frequente, soprattutto per le nuove generazioni: l’età media del free independent traveler è intorno ai 30 anni. Se pensiamo che solo il 5% dei cinesi ha un passaporto e che la conoscenza media delle destinazioni europee non è sofisticata, prevediamo una parallela crescita esponenziale dei servizi a supporto per ottenere visti, ma anche per arricchire queste esperienze di contenuti”.