GEDI: primi nove mesi 2019 in calo per ricavi e pubblicità, risultato negativo per la cessione di Persidera
Il fatturato si contrae del 6%, mentre la raccolta advertising cede il 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; Il Gruppo presieduto da Marco De Benedetti attende una chiusura d’anno positiva
Marco De Benedetti
Il Gruppo GEDI chiude i primi nove mesi del 2019 con ricavi consolidati a quota 441,5 milioni di euro, in calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Alla chiusura della Borsa ieri sera il titolo valeva 0,29 euro con una performance negativa di oltre il 6% rispetto alla sessione precedente. Riprendendo le dichiarazioni di Carlo De Benedetti rilasciate al Corriere della Sera sui cattivi andamenti del gruppo editoriale, il consiglio di amministrazione presieduto dal figlio Marco precisa che “pur riconoscendo le difficoltà con le quali si confronta, derivanti dalla perdurante sofferenza del settore della carta stampata che incide sui risultati di tutti gli editori, il Gruppo GEDI mantiene una solida leadership nella stampa quotidiana, nel digitale e nelle radio, e adotta misure idonee ad affrontare il futuro, l’investimento e lo sviluppo e creare valore sostenibile, con consapevolezza della rilevanza e delicatezza del mestiere e della funzione che svolge nel paese, senso di responsabilità, rispetto e sostegno per il lavoro svolto dal management, dai direttori delle testate e da tutte le donne e gli uomini che in esso orgogliosamente operano”. Sull’argomento, il presidente di GEDI ha anche scritto una lettera ai dipendenti, in cui commenta i giudizi “infondati e gravi” espressi dal padre sugli andamenti del Gruppo sottolineando che GEDI non è un “gruppo sconquassato (…), da risanare (…), senza timoniere” ma un gruppo leader che si muove in un mercato sfidante “con sacrifici, ma senza traumi”. “Tutti risultati di cui mio padre era fiero e che restano tanto veri oggi come lo erano fino a poco tempo fa, quando ancora presiedeva il gruppo”. Il periodo si chiude con un risultato negativo di 18,3 milioni, per via della cessione di Persidera e per ristrutturazioni al netto delle quali il risultato sarebbe positivo per 2,2 milioni; e per la fine dell’anno si attende un risultato positivo.
I risultati di esercizio
In calo tutte le voci di fatturato: i ricavi diffusionali si attestano a 205,2 milioni, -4,8% rispetto al pari periodo dell’anno scorso, chiuso a quota 215,5 milioni, contro un mercato quotidiani in calo dell’8,2%. La pubblicità cede il 7% dei ricavi, passando dai 221,8 milioni dell’anno scorso ai 206,4 di quest’anno. I prodotti diversi generano 30 milioni di ricavi, in discesa del 7% sull’anno scorso. Nel dettaglio, i ricavi da attività digitali rappresentano il 12% del fatturato consolidato, 14,8% relativamente al brand la Repubblica, mentre i prodotti digitali delle diverse testate del Gruppo hanno raggiunto a fine settembre 2019 i 126mila abbonati. Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Laura Cioli registra un margine operativo lordo rettificato di 35,9 milioni; prima dell’applicazione dell’IFRS 16 sarebbe stato pari a 25,1 milioni che si confronta con i 31,6 milioni dei primi nove mesi del 2018. Il margine operativo lordo è stato pari a 31,1 milioni (20,2 milioni al netto degli impatti dell’IFRS 16), includendo oneri per ristrutturazioni per complessivi 4,9 milioni derivanti principalmente dalle ulteriori razionalizzazioni dell’assetto industriale e delle strutture commerciali della concessionaria di pubblicità del Gruppo.
Gli altri indicatori
Il risultato operativo rettificato, escludendo gli oneri di ristrutturazione di cui sopra, ammonta a 12 milioni (11,5 milioni prima dell’applicazione dell’IFRS 16) rispetto ai 17,5 milioni dei primi nove mesi del 2018. Il risultato operativo è stato pari a 7,1 milioni (6,7 milioni al netto degli impatti dell’IFRS 16). Il risultato netto consolidato è in perdita per 18,3 milioni (-17,3 milioni escludendo gli effetti dell’IFRS 16) recependo gli effetti della cessione di Persidera (16,9 milioni) e oneri per ristrutturazioni con impatto sul risultato netto pari a 3,7 milioni. Al netto di tali effetti il risultato netto consolidato è positivo per 2,2 milioni; i primi nove mesi del 2018 si erano chiusi con un utile netto consolidato di 7,8 milioni. Lo scorso 5 giugno 2019, la capogruppo GEDI Gruppo Editoriale SpA, d’intesa con TIM SpA, altra parte venditrice, ha sottoscritto un accordo vincolante con F21 e Ei Towers per la cessione della propria partecipazione del 30% nella società Persidera, asset non core del Gruppo. L’intesa prevede un corrispettivo per GEDI pari a 74,5 milioni, da cui verranno detratti al closing i dividendi distribuiti nel corso del 2019 (pari a 4,3 milioni incassati nel mese di aprile) e a cui saranno aggiunti gli interessi maturati dal 1° agosto fino alla data del closing. Il risultato netto include pertanto la svalutazione del valore della partecipazione di 16,9 milioni, incrementata di 400mila euro relativi ai costi di vendita (cost to sell) e diminuita della pari cifra relativa agli interessi maturati dal 1° agosto sul corrispettivo. Nel primi nove mesi dell’anno, i costi inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 5,2% rispetto ai primi nove mesi del 2018; sono diminuiti sia i costi del personale (-6,2%) che gli altri costi (-4,5%). Va peraltro evidenziato che tali riduzioni riflettono solo parzialmente gli effetti della ristrutturazione relativa alla redazione de la Repubblica, avviata operativamente nel mese di marzo, e della chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa da aprile. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 prima dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 ammonta a 118,4 milioni, in aumento rispetto ai 103,2 milioni di fine 2018 principalmente per effetto di 25,6 milioni di pagamenti relativi ai piani di riorganizzazione in corso. L’applicazione dell’IFRS 16 ha comportato la rilevazione al 30 settembre 2019 di debiti finanziari per leasing e diritti d’uso pari a 58,6 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto post IFRS 16 ammonta a 177 milioni. Lo scorso 9 aprile 2019 è stato interamente rimborsato a scadenza il prestito obbligazionario convertibile del valore di 100 milioni, utilizzando in parte la linea di credito revolving sottoscritta nell’aprile del 2018. L'organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammontava a fine settembre 2019 a 2.241 dipendenti in riduzione di 118 unità rispetto al 31 dicembre 2018; l’organico medio del periodo è stato inferiore del 6,3% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente.
I risultati del terzo trimestre
Nel periodo luglio-settembre 2019 si è registrato un calo del fatturato totale del 5,8%, sostanzialmente in linea con quello che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno (-6,1%) ma con andamenti non omogenei tra le diverse componenti: la contrazione della raccolta pubblicitaria (-5,9%) e dei ricavi diffusionali (-4,0%) è stata inferiore a quella dei mesi precedenti (-7,4% e -5,2% rispettivamente nel primo semestre) mentre più significativa è stata la riduzione dei ricavi dei prodotti opzionali e diversi (-17,5%) per effetto di un diverso calendario delle attività. L’andamento dei costi totali, inclusi i proventi/(oneri) operativi, mostra un calo del 5,4% rispetto al corrispondente periodo del 2018 ed è in linea con la riduzione ottenuta nei primi mesi dell’anno (4,7%). Il risultato operativo rettificato è pari a 4,3 milioni, mostrando una riduzione rispetto al terzo trimestre del 2018 (-15,9%) decisamente più contenuta rispetto a quella riscontrata sul primo semestre (- 38,5%); il risultato netto consolidato ammonta a 700mila euro (3,5 milioni nel corrispondente periodo del 2018).
Evoluzione della gestione
Non si sono verificati eventi di rilievo successivamente alla chiusura dei primi nove mesi dell’anno. I risultati del secondo e terzo trimestre, che sono sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell’esercizio precedente (-1,0 milioni di euro), mostrano un andamento sensibilmente migliore rispetto ai primi mesi dell’anno. In merito alle prospettive dell’esercizio 2019, non si intravedono evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno interessato i primi nove mesi, vale a dire pubblicità sui quotidiani in calo complessivo del 10,6% e sui periodici a -15,5% e vendite in contrazione complessiva dell’8,2% (dati ADS) tra quotidiani nazionali e locali che si riduce al -7,3% includendo le copie digitali. Nell’ultimo trimestre dell’anno si attendono effetti dalle misure attuate: rilancio del quotidiano la Repubblica e la ristrutturazione redazionale, la razionalizzazione conseguente alla chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa, la riorganizzazione di GEDI News Network e le conseguenti ulteriori opportunità di efficienze e sinergie, lo sviluppo delle piattaforme tecnologiche con particolare riferimento a CRM e sistemi editoriali. Si può pertanto prevedere che, in assenza di eventi allo stato imprevedibili, il Gruppo registrerà a fine anno un risultato positivo, escludendo l’impatto della cessione di Persidera e di eventuali altre componenti non ordinarie.