Autore: Redazione
07/09/2018

FreeWheel Council for Premium Video Europe ha pubblicato un nuovo white paper su “Demystifying Premium”

Il documento intende proporre una definizione più che mai necessaria di “premium video inventory”, illustrando e spiegando la differenza tra premium video e altri media

FreeWheel Council for Premium Video Europe ha pubblicato un nuovo white paper su “Demystifying Premium”

Il FreeWheel Council for Premium Video Europe (FWCE) ha pubblicato ieri un white paper su “Demystifying Premium”. Il documento intende proporre una definizione più che mai necessaria di “premium video inventory”, illustrando altresì la differenza tra premium video e altri media ed evidenziando come il premium sia più accessibile di quanto tendenzialmente percepito dal mercato. Demystifying Premium Basato su ricerche condotte nel settore e opinioni espresse da leader della video industry, il documento del FWCE illustra i motivi per cui i marchi dovrebbero considerare il vero valore degli ambienti premium, invece di optare per pubblicità digitale a basso costo e di scarsa qualità. Demystifying Premium evidenzia come alcune recenti tendenze che interessano il settore abbiano contribuito a generare un incremento a livello della domanda di premium inventory; queste includono la ricerca di brand safety, trasparenza, engagement e fiducia, nonché la possibilità di migliorare la qualità in termini di reach. In un’epoca in cui la redditività acquisisce una rilevanza sempre più notevole, per gli inserzionisti è fondamentale avere la certezza che il loro investimento pubblicitario generi il valore e i risultati desiderati. E ciò implica sottoporre a un’analisi critica e approfondita gli ambienti pubblicitari presentati come “premium”. La conoscenza è tutto “Con un ecosistema video in rapida evoluzione, la conoscenza è tutto; aiutare gli inserzionisti e le rispettive agenzie a comprendere e adottare gli approcci più efficaci per le loro campagne, sia nell’immediato che nel lungo periodo, è fondamentale - commenta Chris Le May, amministratore delegato di European Broadcaster Exchange (EBX) -. Grazie a buoni risultati nel lungo termine, engagement e reach di qualità, maggiori livelli di sicurezza e trasparenza, il premium video è senza dubbi l’ambiente più interessante per ottenere risultati positivi e centrare obiettivi commerciali”. I punti chiave • Molti parlano di “premium”, ma pochi offrono reali opportunità di premium advertising. Il premium comporta una serie specifica di attributi in grado di generare risultati commerciali. • I cinque aspetti chiave del premium su cui i marchi non dovrebbero mai scendere a compromessi sono: • Brand safety • Trasparenza • Engagement • Fiducia • Reach di qualità • Il premium video advertising si è evoluto per rendere possibili nuovi modelli di transazione e accedere ad audience scalabili caratterizzate da alti livelli di qualità ed engagement, attraverso offerte indirizzabili. • Il premium video genera i migliori moltiplicatori di ROI nel breve e nel lungo periodo. • I marchi dovrebbero mettere in discussione l’ubiquità del termine “premium” e non scendere a compromessi quando si tratta di investire in premium inventory. Utile vademecum “L’ultimo documento redatto dal FreeWheel Council for Premium Video Europe è un utile vademecum per aiutare gli inserzionisti ad analizzare criticamente e trarre beneficio da ambienti pubblicitari sicuri e affidabili. Alcuni inserzionisti considerano esosi i costi del premium video, ma i risultati dimostrano che impantanarsi in una visione a breve termine non genera risultati. Per gli inserzionisti è indispensabile prendere in considerazione il premium inventory al fine di ottimizzare la user experience e ricavare i maggiori ritorni possibili dalle loro campagne”, afferma Emmanuel Josserand, Brand, Agency & Industry Relations presso FreeWheel.