FidelityHouse accoglie positivamente la riforma sul copyright; procede la ICO: raccolti finora 5 milioni di dollari
Francesco Fasanaro, Presidente di Horizon Group, illustra a DailyNet le ultime evoluzioni della società, che di recente ha implementato FidelityHouse Chain
Il team di Horizon Group
Non nasconde la sua soddisfazione a DailyNet Francesco Fasanaro, Presidente di Horizon Group, la società che controlla FidelityHouse, in seguito alla riforma sul copyright approvata martedì dal parlamento europeo. «Una riforma che riconosce la bontà del nostro modello di business, differente da quello dei social tradizionali cui ci siamo per altro ispirati, perché da sempre premiamo, riconosciamo e remuneriamo il diritto d’autore», dichiara Fasanaro al nostro giornale.
FidelityHouse, prodotto di punta della digital agency padovana Horizon Group, infatti, già da 8 anni dà valore agli autori della sua community con un modello di revenue sharing, equo e trasparente, che premia la qualità dei contenuti originali. «Un modello lungimirante e quanto mai attuale», precisa Fasanaro, ricordando come la sua interpretazione di social network abbia da sempre previsto il riconoscimento del diritto d’autore, anche attraverso l’utilizzo di token che hanno permesso alla piattaforma di intraprendere un importante percorso di crescita.
FidelityHouse Chain
Sul fronte internazionale - fa sapere Fasanaro - l’azienda ha deciso di utilizzare la stessa vincente filosofia, implementando inoltre delle novità in chiave blockchain ed affiancando un servizio di tutela della proprietà intellettuale, FidelityHouse Chain, che rappresenta di fatto una soluzione pratica ed immediata al problema posto in essere dall’articolo 17 della summenzionata riforma comunitaria. Tale articolo stabilisce, infatti, che le piattaforme online devono “ottenere un’autorizzazione dai titolari dei diritti”, attraverso una licenza.
La responsabilità della violazione è a carico della piattaforma stessa, a meno che non si dimostri di “aver compiuto i massimi sforzi per ottenere un’autorizzazione” e di “aver agito tempestivamente” per bannare gli utenti indisciplinati, impedendo la reiterazione della violazione in futuro. Ne deriva l’esigenza di certificare la paternità dei contenuti e verificare l’eventuale plagio o violazione dei diritti in relazione alla licenza d’uso concessa.
L’ICO
Nel frattempo FidelityHouse ha raccolto circa 5 milioni di dollari nell’ambito di quattro round ed è ora impegnata nel quinto sull’equity svizzera. Ad aprire le danze era stato un round privato che ha visto l’ingresso in società di nomi noti nel panorama digitale italiano, quindi è stata la volta di Mamacrowd, e poi della vera e propria ICO, suddivisa in private/pre sale (terzo round) e public (quarto round). Proseguono dunque spediti l’evoluzione e lo sviluppo globale di FidelityHouse. «Ieri (martedì, ndr) è stata una giornata bellissima per noi e non vedo l’ora di continuare questo percorso di crescita. Una scommessa che oggi può sembrare vincente, ma che non ci fa fermare in vista degli ambiziosi obiettivi futuri che ci siamo prefissati», conclude Fasanaro.