Arriva il Festival della Comunicazione Sociale. Alberto Contri: «Più professionalità nella creatività»
Il presidente della Fondazione ha illustrato le numerose iniziative della manifestazione che si terrà a Milano nei prossimi giorni. E ha deprecato l’approccio scarsamente qualitativo ai messaggi pubblici
Dopo aver ospitato undici conferenze internazionali, Milano diventa in questo mese la sede del primo Festival della Comunicazione Sociale, promosso da Pubblicità Progresso con il proposito di portare l’attenzione sulla sostenibilità e sul ruolo della comunicazione per coinvolgere i cittadini. La manifestazione, che è stata presentata ieri dal presidente della Fondazione, Alberto Contri, rappresenta una novità assoluta nel panorama del settore, con una serie di eventi diffusi sul territorio, e ha già avuto un’anteprima il 2 novembre con #Pubblivorisociali, una proiezione di 150 delle più interessanti campagne sociali di tutto il mondo. L’evento verrà replicato il 15 novembre all’Università IULM. Il programma del Festival è articolato e ricco di iniziative per coinvolgere organizzazioni non profit, amministrazioni locali, imprese, operatori del settore, studenti, docenti e semplici cittadini. Il cuore del Festival sarà la Sala Conferenze di Palazzo Reale, che ospiterà dal 21 al 23 novembre i convegni principali e diversi seminari tecnici. In altre location saranno organizzate rassegne video, mostre, visite guidate ai luoghi dove si studia e si realizza la comunicazione. Ecco gli appuntamenti più importanti: 21 novembre, “Comunicare è coinvolgere” - il ruolo della comunicazione sociale per modificare stili di vita e di consumo. Interventi di operatori del settore, giornalisti ed esperti. Introduce l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo del Corno -; 22 novembre, “Dialogare con i cittadini” - la comunicazione come strumento di pubblico coinvolgimento. Interventi di amministratori pubblici, docenti ed esperti di comunicazione pubblica. Introduce l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino -; 23 novembre, “Il sociale visto dalle imprese” - il ruolo delle aziende per la sostenibilità e l’importanza del dialogo con i diversi pubblici. Interventi di responsabili di aziende nazionali e internazionali, docenti ed esperti. Introduce l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini. Nei tre giorni dei convegni, nel foyer della Sala Conferenze, verrà allestito “Per sempre presente”, un percorso nella storia delle campagne sociali di Pubblicità Progresso dal 1971 a oggi. Spazio anche alla creatività internazionale su stampa: a Palazzo Turati, dal 17 al 31 novembre, sarà possibile visitare la mostra “Environmental Adv to change Behaviors”, realizzata con la collaborazione di ACT Responsible, il sostegno di Comieco e il supporto della Camera di Commercio di Milano. «La campagna di Pubblicità Progresso 2016-2017, come si sa, è dedicata al tema dello sviluppo sostenibile in un contesto di crescita felice in tutti campi - ha spiegato Contri -. Ecco perché gli obiettivi che il Festival si pone sono molto articolati: vorremmo favorire la conoscenza dei diversi linguaggi, migliorare il dialogo tra generazioni e valorizzare la multidisciplinarietà. Oltre, naturalmente, a far comprendere a un vasto pubblico il ruolo della comunicazione sociale quale strumento per la promozione di una nuova cultura della sostenibilità». Il programma completo è disponibile sul sito: http://www.pubblicitaprogresso.org. La partecipazione agli eventi è gratuita, ma è necessaria l’iscrizione su: www.eventbrite.it/e/biglietti-festival-della-comunicazione-sociale-212223-novembre-28883484279. Durante l’incontro di ieri, Contri è tornato anche su una serie di tematiche su cui pone l’accento da tempo: «La comunicazione sociale? Lasciatela fare ai professionisti! O almeno che le istituzioni accettino il contributo di creativi ed esperti. Ce lo ha ricordato ancora la recente iniziativa informativa sul “fertility day” fatta gestire da un alto dirigente del Ministero della Salute, qualificato nel suo campo, che non è però quello della comunicazione. Il risultato è stato una campagna disastrosa, unanimemente biasimata - ha detto -. Io e Pubblicità Progresso combattiamo dal 1971 contro questo vizio tutto italiano di non affidarsi, in tema di comunicazione, a professionisti del settore: la comunicazione sociale, in realtà, usa esattamente le stesse tecniche di quella commerciale. La differenza è che, mentre la comunicazione commerciale vende dei prodotti, quella sociale “vende” delle motivazioni a dei comportamenti. Ma la deriva che ha preso in Italia, dal tono “pietoso” e “pietistico”, ha penalizzato anche l’aspetto creativo. Invece, vediamo che all’estero si usa anche l’ironia per promuovere le cause più difficili. A differenza di enti e istituzioni, va però detto che le imprese, anche italiane, stanno dimostrando di saper usare benissimo i temi sociali per promuovere i loro brand, con campagne a cavallo tra corporate social responsibility e marketing. Non si può più pensare a una comunicazione sociale fatta dalle imprese che sia come uno zucchero a velo da mettere su una torta non troppo buona, nel senso di: faccio dei prodotti inquinanti, poi restauro la chiesetta oppure regalo dei soldini a dei bambini ammalati. In realtà, dev’essere sempre più stretto il rapporto tra il comportamento dell’azienda e la comunicazione. In questo caso, l’azienda è condannata alla qualità sia nei comportamenti commerciali sia nell’attività di comunicazione».