Autore: Redazione
21/06/2017

Festival di Cannes 2017: l’anno prossimo ci sarà anche AssoCom

DailyMedia ospita l'intervento di Emanuele Nenna, presidente di AssoCom

Festival di Cannes 2017: l’anno prossimo ci sarà anche AssoCom

Articolo a cura di Emanuele Nenna, presidente AssoCom
Giugno è il mese dei Cannes Lions, dell’eccellenza creativa. Si celebra il valore della comunicazione, quella bella, quella buona. La querelle consueta vuole che ci si chieda quanto gli appuntamenti come Cannes servano solo per lustrarsi gli occhi (o a farsi belli, a seconda del lato del teatro in cui ci si trova) piuttosto che per dare indicazioni su come si sta evolvendo il mondo della comunicazione. Quanto le paillettes che brillano sulla Croisette siano riutilizzabili nel mercato complicato e senza budget di tutti gli altri giorni dell’anno. Ognuno ha il suo punto di vista, e i suoi argomenti. A me Cannes piace perché lo considero uno strumento di business. Il Festival è un centro di formazione di alto livello, se non ci si ferma agli aperitivi e si varcano le porte del Palais. L’Award, per i creativi e le agenzie, è uno show che può essere molto utile. Di solito i premi li vincono campagne fatte ad hoc. Quasi sempre. Vero. E allora? Esattamente come la Ferrari per vendere più auto investe sulla Formula 1. Dimostrazione di potenziale, visibilità, spettacolo. Non si vendono quelle monoposto, ma quando la Rossa vince il mondiale i conti di Maranello girano alla grande. E poi Cannes è gratificazione per i creativi spesso bistrattati durante l’anno, è un’occasione di grande motivazione per chi passa una settimana immerso nell’ispirazione di un contesto davvero internazionale. E poi è un posto in cui ci si incontra. Discutere di un nuovo progetto con una birra gelata e i piedi nella sabbia di solito genera più risultati che non facendolo in un ufficio di Milano con il caffè della macchinetta. Quindi business, ancora. AssoCom non c’è quest’anno, non istituzionalmente, ma tanti di noi sono lì. E ci racconteranno, una volta tornati, cosa si sono portati a casa. Perché è anche questo il ruolo di un’associazione. E poi l’anno prossimo saremo lì. Inizieremo da subito, con il consiglio, a studiare il modo migliore per esserci. E anche per provare a dare un contributo sul secondo tema legato al Festival: quello con il titolo “gli Italiani a Cannes”, con tutti gli annessi e connessi di accuse, critiche, autocritica. Siamo pochi, siamo scarsi, siamo provinciali, siamo poveri. Qual è la verità? Ci ragioniamo insieme? Ecco, dal mio tavolo (che purtroppo quest’anno non si trasferisce in terra francese per questa settimana) escono un po’ di buoni propositi e una riflessione finale, sempre ispirata dal vento della Costa Azzurra. Dove sempre più spesso a vincere Leoni sono agenzie senza una storia legata alla creatività: vediamo centri media, agenzie di PR, editori, a volte strutture che si fa fatica a definire. Cosa succede? Che non sono più le idee a essere premiate? Falso. Solo che le idee di oggi sono idee diverse. Che hanno a che fare con sempre più variabili. E che richiedono a volte un altro tipo di immaginazione. Tutti i tipi di immaginazione che, piano piano, stiamo provando a portare al tavolo della nostra associazione, perché AssoCom possa nei fatti, e non solo nelle intenzioni, rappresentare il mondo contemporaneo della comunicazione.