Facebook punta sul machine learning per facilitare la comunicazione bot/uomo
L’azienda ha sottolineato i propri sforzi in questo campo, validati dai primi incoraggianti esperimenti in un settore che pare già molto affollato
Le macchine stanno diventando sempre più umane: a dirlo non è un film di fantascienza, ma Facebook, che mercoledì scorso ha svelato parte dei suoi sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale. L’intenzione della società è facilitare la comunicazione tra bot e consumatore. Tutto ciò richiede alla macchina di anticipare multipli eventi potenzialmente verificabili, seguendo lo scopo per cui è stata impostata. Facebook ha condotto test e prove con i bot fino ad arrivare ad educarli a “imitare le azioni delle persone”, un processo che in inglese è chiamato supevised learning. Nell’esperimento, i bot hanno dovuto dividere alcuni oggetti correlati a cui corrispondeva un differente punteggio. L’obiettivo era spartire questi oggetti attraverso una negoziazione arrivando a generare il miglior risultato possibile. Il processo di allenamento dei bot è avvenuto mostrando dialoghi tra persone reali.
Secondo Facebook non è stato possibile scoprire la vera natura dei bot, se essi siano veramente macchine oppure uomini. Addirittura i bot sono arrivati a “bluffare” allo scopo di segnare punteggi più elevati senza che nulla di tutto ciò fosse stato inizialmente programmato. Certo, lavorare su una lista di oggetti non è un indicatore chiave per validare la fattibilità del progetto, ma le performance sono incoraggianti. La volontà di Facebook è quella di umanizzare i bot, rendendo immediata e stimolante l’interazione con gli stessi. Il social si aggiunge al lungo elenco di aziende hi tech - vedi Google, Apple, Amazon -, che hanno tutte rilasciato i propri assistenti vocali, un’area ancora sconosciuta per Facebook. Allo stato attuale questa tecnologia non è stata attivata in nessun prodotto Facebook, ma qualcosa si sta già muovendo. Ed è probabile che presto ne sentiremo parlare di nuovo.