Facebook punta a diventare il broadcaster di riferimento per lo sport nei Paesi emergenti
La piattaforma spinge per avere i diritti degli eventi UEFA e di alcuni sport nazionali dove non ne è prevista la trasmissione come India, Africa, Thailandia, Brasile, Messico, Colombia e Argentina
Le mire di Facebook nei confronti dei diritti per lo streaming degli eventi sportivi hanno una nuova direzione. Non essendo ancora in grado di competere con le offerte di chi detiene i diritti per la trasmissione nei maggiori mercati, la piattaforma di Zuckerberg punterà a quelli emergenti, cercando di trasmettere lo sport nei Paesi dove non sono previsti nei palinsesti televisivi come Africa, India e Colombia.
Portata o monetizzazione?
Il social network ha già avviato le trattative con la UEFA cercando di convincerla a cedergli i diritti a titolo gratuito sotto l’idea che darebbe ai tornei di Champions League e Europa League un’enorme portata al di fuori dell’Europa e degli USA. Inutile dire che la UEFA ha declinato. Sebbene la UEFA si trovi ora nella stessa situazione precaria degli editori quando si tratta di valutare se privilegiare la portata rispetto alla monetizzazione, non può permettersi di cedere gratis qualcosa per cui altri broadcaster spendono un premium price.
I paesi emergenti
Più interessante, invece, la proposta di Facebook di raccogliere 600 milioni di dollari per portare le partite di cricket della Premier League indiana agli oltre 1 miliardo di abitanti di India e Paesi limitrofi. Facebook sa di avere un forte potere contrattuale ora che è una destinazione primaria per lo sport e non ha fatto mistero dell’importanza del calcio per le sue aspirazioni di emittente televisiva. Solo nei primi sei mesi dell’anno ha trasmesso oltre 3.500 eventi sportivi dal vivo. Monetizzare il video è ancora un problema per Facebook, nei mercati emergenti, tuttavia, potrebbe essere più facile; dei 5 milioni di inserzionisti di Facebook, il 70% è al di fuori degli Stati Uniti. Tra i Paesi in più rapida crescita ci sono l’India, la Thailandia, il Brasile, il Messico e l’ Argentina, nessuno dei quali è impostato per trasmettere partite di Champions League in TV tra il 2018 e il 2021.Solo la scarsa diffusione del mobile in alcune aree potrebbe rappresentare il maggiore ostacolo.
Il futuro è già scritto
I titolari dei diritti dovranno considerare il valore che qualcuno come Amazon o Facebook può portare al tavolo, ed esplorare quali tipi di modelli funzioneranno andando avanti, senza minare gli accordi di trasmissione esistenti.