Facebook prende ai partner editoriali più di quanto dà
Non si placano le divergenze fra il social e i publisher che fanno parte del suo network. Nemmeno la produzione di contenuti video assicura ricavi interessanti per gli editori
Un rapporto controverso quello fra Facebook e il proprio network editoriale, costituito da oltre 2.500 siti. Secondo dati forniti da Parse.ly, il social, in quanto fonte di traffico a favore dei publisher, sarebbe stato superato da Google; mentre, stando a BuzzSumo, la capacità di engagement di Facebook, quantificabile in circa 880 milioni di post, avrebbe perso il 20% a partire da gennaio 2017. Non solo. Il social, come è noto, ha incoraggiato il proprio network editoriale a realizzare contenuti video per la propria piattaforma, ma purtroppo – malgrado il maggiore appeal di questi contenuti rispetto ai post testuali – questa iniziativa non necessariamente si è tradotta in maggiori ricavi a beneficio dei publisher. “Se è vero che Facebook è un facilitatore per raggiungere il pubblico, è anche vero che il modo in cui si è evoluto l’algoritmo quest’anno non ha generato un buon impatto sulle entrate dei suoi partner editoriali”, ha detto Scott Cherkin, manager di Complex Networks. I contenuti video, infatti, sono distribuiti e per lo più consumati sulle piattaforme del social, non sui siti dei publisher. “Prestiamo notevole attenzione a Facebook e alla sua enorme influenza – ha commentato Michael Siberman, digital general manager di New York Media – e riteniamo che il duopolio Facebook-Google sia un grosso problema per tutto il settore editoriale, poiché esso controlla una quota altissima delle entrate digitali che il mercato è disposto a contribuire”.