Autore: Redazione
13/09/2017

Clickpoint: advertising digitale a 360 gradi con un focus sul programmatic

L’approccio consulenziale adottato dalla struttura si traduce in progetti tailor made sugli obiettivi del cliente e in proposte cross device e cross channel che si affiancano a soluzioni orientate al performance marketing. Il ceo e founder Roberto Siano fa un riassunto dello scorso anno, che ha avuto il programmatic adv come focus

Clickpoint: advertising digitale a 360 gradi con un focus sul programmatic

La continua evoluzione del programmatic non fa paura a Clickpoint. Per la società attiva da 10 anni su tutto il panorama dell’advertising digitale, rappresenta invece uno stimolo a proporre nuove feature capaci di migliorare la reportistica, i tempi di messa online delle campagne, la raccolta e l’utilizzo dei big data. I risultati sono confermati proprio dalle parole dei clienti che hanno investito su campagne data driven: lavorare con Clickpoint ha permesso di raggiungere un ROI  più elevato sugli acquisti automatizzati. Forte delle esperienze positive maturate nel corso dell’anno, l’agenzia sta continuando ad investire in questa direzione, studiando i trend legati all’header bidding e al supply pathing per proporre la giusta soluzione rispetto agli obiettivi dei clienti ed in linea con le evoluzioni del mercato. Il ceo e founder Roberto Siano, contattato da Dailynet, ha tracciato un’overview del modus operandi dell’azienda.

Clickpoint è una digital agency a tutto tondo. Quali sono i vostri punti forti?

In 10 anni di attività, siamo cresciuti con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nel panorama della digital advertising in grado di offrire ai nostri clienti un servizio completo, dalla consulenza, allo studio di soluzioni tailor made sugli obiettivi di business di ciascun cliente. La nostra forza è proprio quella di garantire un ventaglio di proposte diversificate, cross-device e cross-channel, che si affianchino alle soluzioni orientate al performance marketing che rimane il nostro principale core business in termini di forte orientamento al raggiungimento di risultati concreti e misurabili ed in termini di ROI. Tutti i nostri servizi sono supportati da una tecnologia proprietaria progettata e sviluppata con logiche di efficienza per offrire il massimo dell’efficacia ad ogni campagna.

Durante il 2017 avete potenziato la vostra offerta in programmatic. Quali sono state le introduzioni più importanti?

La decisione strategica di porre un maggiore focus in ambito Programmatic è maturata anche a seguito della crescente domanda da parte del mercato di pianificazioni finalizzate alla brand awareness e all’incremento dei visitatori ai siti di e-commerce. Con l’obiettivo di soddisfare pienamente le richieste dei clienti, abbiamo introdotto nuove features a livello di reportistica integrata e di riduzione dei tempi di messa online delle campagne per venire incontro, da un lato, alla crescente richiesta di trasparenza sui principali KPI di pianificazione ed audience insights e, dall’altro, per garantire una maggiore rapidità in risposta ad un mercato sempre più dinamico, oltre che a sostegno di quelle operazioni commerciali o promozionali di breve durata. Inoltre, a supporto delle attività orientate al Programmatic, abbiamo affinato la nostra tecnologia per la raccolta e l’utilizzo dei big data, rendendola ancora più efficiente nella rilevazione e analisi delle preferenze e delle abitudini di navigazione degli utenti, in modo da veicolare in tempo reale soltanto messaggi di effettivo interesse. A conferma del buon lavoro svolto, il 50% delle aziende che hanno investito in campagne data-driven con Clickpoint, afferma che gli acquisti automatizzati hanno portato un ROI più elevato rispetto a quelli tradizionali.

Il mondo del programmatic sta vivendo un momento di fervore con i primi scricchiolii dell’header bidding e l’utilizzo del supply-path optimization. Come inquadra la situazione attuale del segmento?

Lo scenario complessivo del mercato è in continua evoluzione, e a maggior ragione lo è quello del Programmatic, che ne rappresenta la tendenza principale dell’ultimo periodo: con l’affermarsi dell’header bidding ne sono emersi i pregi e i punti deboli. In un’ottica di assestamento e di ricerca di benefici sia per i publisher che per gli advertiser, è fisiologico che emergano nuove tecniche di ottimizzazione come il supply-pathing. È molto probabile che il reale equilibrio nei meccanismi a disposizione di domanda e offerta si avvicinerà con strumenti che ancora non sono a disposizione del mercato: in quest’ottica è importante che realtà come la nostra sappiano analizzare nel minor tempo possibile i segnali e i trend, valutare le alternative tecnologiche disponibili, e proporre le soluzioni di business più convenienti per i partner coinvolti.

Proponete campagne a performance, e queste ruotano intorno alla misurabilità dei risultati. Credete che ci siano dei KPI particolarmente sottovalutati (o poco considerati) all’interno della industry?

I KPI, e i risultati che ruotano intorno a questi, devono essere misurati in base agli obiettivi preposti e non devono essere un metro di misura fine a sé stesso. Nel marketing digitale è possibile misurare qualsiasi cosa ma più i dati aumentano, più aumenta la complessità dello scenario di valutazione di una o più attività e, di conseguenza, aumenta anche il rischio di perdere di vista il vero obiettivo di una strategia di comunicazione. Il consiglio che Clickpoint condivide con i propri clienti, attuali e prospects, è sempre quello di semplificare il più possibile, considerando il contesto specifico in cui si colloca ogni attività. Per esempio, un indicatore come il click through rate può fornire informazioni sull’efficacia di un annuncio pubblicitario, ma risulterebbe pretenzioso considerare un annuncio migliore di un altro solo in base al CTR senza incrociare tale dato con il conversion rate che, nel caso specifico, consente di capire quale sia il messaggio che maggiormente avvicina l’utente finale a una vendita o a una registrazione a un servizio. Clickpoint, su questi aspetti, ha un ruolo fortemente consulenziale aiutando i propri clienti ad individuare i migliori KPI guidati dal contesto in cui si colloca lo specifico brand con i suoi prodotti e servizi, considerando indicatori di performance quantitativi e qualitativi che, indipendentemente dal numero di registrati o di vendite prodotte da una attività nell’immediato, contribuiscono a renderla una strategia efficace. Questo senza mai dimenticare che il KPI fondamentale dietro ad ogni strategia di marketing e che guida le decisioni di investimento è sempre il ROI e Clickpoint ha ormai acquisito la consapevolezza, che abitualmente condivide con successo con tutti i propri clienti, di quelli che sono gli indicatori chiave su cui poterlo valutare in modo veramente strategico, utilizzandoli anche come leve per la definizione delle azioni future. <