Autore: Davide Sechi
23/04/2025

E-commerce semplice in mercati complessi: le spedizioni innovative di Spring GDS

Il fornitore leader di logistica cross-border dell’ultimo miglio specializzato in shopping online protagonista al Netcomm Forum, cresce del 18% in Italia e del 23% in Europa, tra nuove esigenze, innovazione e incertezze geo-politiche, le parole del managing director Gabriele Bavera

E-commerce semplice  in mercati complessi: le spedizioni innovative di Spring GDS

Gabriele Bavera

Siamo diventati più esigenti, quando non ansiosi nell’attesa spasmodica di quel citofono che non ne vuole sentire di squillare; ma poi, quando succede, persino l’invito, un tempo ritenuto seccante, “C’è un pacco per lei, dovrebbe scendere per firmare” si è tramutato in un grande momento di euforia. Al di là delle ironie, che nascondono però sempre verità innegabili, il mondo delle spedizioni si è progressivamente trasformato a causa delle nuove necessità, delle rinnovate abitudini, delle innovazioni tecnologiche, senza dimenticare la costante incertezza geo-politica che ogni giorno inserisce un nuovo mattoncino.

In crescita, anche a livello europeo

Un settore giunto, per forza di cose, a un nuovo punto di svolta, un ambito in cui agisce anche Spring GDS, fornitore leader di logistica cross-border dell’ultimo miglio specializzato in e-commerce. L’azienda ha registrato nel corso del 2024 un fatturato di 23 milioni di euro sul mercato italiano, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Il risultato è trainato da un aumento dell’8% nel volume delle spedizioni, in particolare nei settori moda, cosmetica e health & care. A livello europeo, la crescita ha raggiunto il 23%, con una solida presenza in mercati chiave come Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito. Il gruppo ha così consolidato il proprio ruolo di partner strategico per soluzioni logistiche transfrontaliere scalabili ed efficienti. Novità anche sul fronte della sostenibilità: Spring GDS, in collaborazione con la capogruppo PostNL, ha introdotto quasi tre milioni di litri di biodiesel HVO100 nella rete di trasporto europea, riducendo di oltre 8.500 tonnellate le emissioni annuali di CO2. L’azienda privilegia inoltre modalità di consegna a basso impatto, come veicoli elettrici, biocarburanti, biciclette e consegne a piedi e punta a diventare net zero entro il 2040. Durante la due giorni del Netcomm Forum, abbiamo incontrato Gabriele Bavera, managing director di Spring GDS Italia.

Chi si rivolge Spring GDS e che differenza avete notato in Italia rispetto al mercato internazionale?

«Patiamo dal presupposto che il nostro tessuto economico è composto il larga parte da PMI, mancano i titani internazionali, quindi siamo più organici e anche scalabili. La ricetta giusta è avere un partner che ti renda possibile una consegna internazionale come se fossi in una dimensione locale; parliamo essenzialmente di semplificazione, la stessa che offriamo sia ai grandi nomi sia alle PMI. La differenza sta nel fatto che la piccola media impresa ci affida il pacchetto completo, mentre il big di turno è alla ricerca di una soluzione ben precisa».

Quali settori si rivolgono maggiormente a GDS Spring?

«Direi che un buon 50% è occupato dal mondo fashion lifestyle. A emergere è soprattutto il pharma, un trend che si nota anche a livello internazionale».

Quali modifiche ha apportato a voi l’utilizzo dell’AI?

«La nostra casa madre in Olanda ha intrapreso in questo senso un percorso molto importante: sono nati e cresciuti progetti di intelligenza artificiale sul fronte vendite, marketing, lead generation, management. L’AI può gestire per una buona parte clienti presenti e potenziali, e può essere altresì utilizzata per le attività di profilazione».

Quali sono i numeri più recenti per il vostro mercato e cosa vi attendete nel corso del 2025?

«Abbiamo registrato una crescita organica italiana intorno al 10% ma anche a livello europeo siamo sullo stesso livello, tra l’8 e il 10%). Nel medio periodo i ‘giochi’ riguarderanno i mercati emergenti, anche perché ormai spedire in Germania o in Europa è divenuta una consuetudine. Il cliente ci chiede una mano per approcciare e affrontare i mercati definiti complessi, come quelli sudamericani».

Le ultime presidenziali americane rischiano di causare qualche problema, come lo affrontate? 

«L’incertezza è molta, il tira e molla potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Però sappiamo che Poste Italiane è tra i gruppi più forti al mondo, il che consente al nostro Paese di sedersi e discutere».

Che succede in Cina?

«Abbiamo due filiali, che gestiscono i big, da Alibabà in giù. Da quelle parti ci sono pochi player e dominano il mercato, ma anche loro sono in attesa di quello che potrebbe scaturire dall’attuale incertezza geo-politica, anche perché la vera sfida sarà tra Stati Uniti d’America e Cina».