Autore: Redazione
13/03/2023

Duesse Communication racconta il mondo dei Pink Floyd nell’edizione speciale di Rock Icon

La nuova monografia da collezione è in edicola con 120 pagine e 200 immagini in occasione dei cinquant’anni di The Dark Side of the Moon

Duesse Communication racconta il mondo dei Pink Floyd nell’edizione speciale di Rock Icon

Cinquant’anni di The Dark Side of the Moon meritano decisamente un nuovo numero del magazine Rock Icon. Dopo le monografie dedicate ai Rolling Stones, ai Queen e a David Bowie, questa nuova edizione speciale da collezione intitolata ai Pink Floyd trova il suo baricentro ideale proprio nell’articolo che racconta la nascita, la realizzazione, i retroscena, il successo immediato e la fortuna postuma di uno dei dischi più amati e venduti in tutto il pianeta; si dice infatti che almeno una copia di Dark Side si trovi praticamente in tutte le case. “Unici e imprescindibili”, li definisce nel suo editoriale Vito Sinopoli – amministratore unico di Duesse Communication – perché quello dei Pink Floyd “è molto più di uno stile, è addirittura un mondo, un universo in cui loro hanno impresso il loro personalissimo modo di vedere la vita stessa”. Sono stati tra i più grandi pionieri della sperimentazione, a livello sia artistico che tecnologico; i loro concerti rappresentano laboratori di idee e ricerche, sin dagli esordi, quando si affacciano sulla ribalta di una beat generation che va sterzando verso la psichedelia e verso quel nuovo mondo situato oltre le “porte della percezione”. Ma non si sono fermati lì, come viene fedelmente testimoniato nelle quasi 120 pagine di Rock Icon, attraverso 4 articoli e oltre 200 immagini che ripercorrono la straordinaria carriera di una band sempre attuale, dagli esordi con il frontman Syd Barrett ai controversi anni delle crisi che hanno portato alla fuoriuscita di Roger Waters, bassista con una forte vocazione da leader assoluto. Tutto per i Fab Floyd ha rappresentato una fonte di unicità e originalità, a volte ben oltre il semplice estro musicale: dalle copertine di album che hanno contribuito a scrivere la storia della graphic art all’apoteosi del memorabile approdo di The Wall nei cinema, ma anche nell’invenzione di sofisticate tecniche di registrazione e di mixaggio fino all’utilizzo degli effetti sonori, che sono diventati di fatto un marchio di fabbrica della band. Come scrive su Rock Icon Franco Mussida – chitarrista e compositore, nonché fondatore della PFM - Premiata Forneria Marconi – “Sono stati i primi a capire un elemento essenziale, vale a dire il collegamento tra la dimensione del suono (e quindi del silenzio) e quella dello spazio: con i loro pionieristici impianti di speaker quadrifonici, durante i concerti circondavano il pubblico con una trasmissione audio multicanale, ma gli effetti sugli ascoltatori andavano ben oltre…”. E si avvertono ancora oggi, mezzo secolo dopo il lancio nello spazio sconfinato del loro disco alla scoperta del lato oscuro della luna.