Domani: al via il 15 settembre la campagna di lancio da 2 milioni di euro firmata da I am not a robot, il 15 esce il giornale
Carat cura la pianificazione in televisione, digital e outdoor; il quotidiano di area liberal voluto da Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri debutta con una tiratura di 200mila copie
Carlo De Benedetti
Partirà il prossimo 15 settembre la campagna per Domani, il nuovo quotidiano di area liberal progressista voluto da Carlo De Benedetti. La comunicazione è imponente: con un investimento di 2 milioni di euro il planning, curato da Carat, coinvolge il mezzo televisivo con reti Rai, Sky e La7; il digital su social e siti web anche di stampa quotidiana; e out of home su circuito Grandi Stazioni.
La creatività è a cura dell’agenzia I am not a robot di Giovanni Porro. Sabato scorso il direttore Stefano Feltri e De Benedetti hanno presentato il nuovo giornale nell’ambito del Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani di cui è direttrice artistica Federica Mariani, che siede anche nel consiglio di amministrazione della Editoriale Domani, la casa editrice del giornale.
Il debutto con 200mila copie
La nuova testata debutterà il 15 settembre con una tiratura di 200mila copie, un prezzo di copertina di 1 euro e un primo obiettivo di vendita tra le 30mila e le 40mila copie. Successivamente ci saranno aggiustamenti a seconda di come reagirà il pubblico. Domani, spiega lo stesso Feltri, si propone come alternativa ai giornali attualmente in circolazione per il pubblico che non vi si riconosce. Il prodotto rappresenta una novità nel panorama dell’informazione quotidiana, a partire dalle modalità di realizzazione: «Normalmente il flusso del lavoro parte dalla carta stampata, di cui il web è una vetrina. Noi invece costruiamo il giornale come un prodotto integrato tra web e carta, in cui i pezzi vengono prodotti e impaginati in uno spazio neutro» dove la piattaforma digitale è la prima destinazione, dedicata anche alle hard news «che non ha senso inseguire con il cartaceo». Quest’ultimo, con una foliazione di 16 pagine, è pensato per contenere pezzi ampi e approfonditi grazie a un formato 35x47 più grande di quello adottato dai quotidiani. La prima pagina, per esempio, invece dei rimandi ad articoli all’interno del giornale, ospita solo due pezzi tra cui l’editoriale, che si aprono e chiudono lì. Dentro, lo sfoglio è costituito da tre sezioni definite dal tipo di pezzo e non dagli argomenti: fatti, analisi e idee. «La prima sezione tratta le notizie del giorno di cui offre un’ampia spiegazione. La seconda contiene opinioni, interventi e news analysis, ovvero chiavi di lettura degli eventi. La terza è costituita dalle pagine culturali, dove cerchiamo di fare cultura invece di commentare quella fatta da altri. La sezione, su cui scrivono gli autori stessi, è coordinata dall’editor Beppe Cottafavi».
Stefano Feltri
Digital first
L’offerta digitale, che rappresenta il primo approdo per il pubblico di Domani, ha raccolto oltre 3mila utenti che hanno scommesso sull’iniziativa ancora prima del suo lancio effettivo. I contenuti sono accessibili gratuitamente sul sito, sintetizzati in tre punti a imitare lo stile asciutto di Twitter e per favorirne anche la fruizione tramite smartphone o tablet, mentre la versione integrale è a pagamento, sottoscrivendo un abbonamento che dà diritto anche alla copia in pdf del quotidiano.
I contenuti digitali sono soggetti a implementazioni anche successive alla pubblicazione: «Ci prendiamo la libertà di intervenire sovvertendo lo schema editoriale tradizionale». Prosegue la collaborazione con i lettori, i quali sono chiamati a giudicare i temi sui cui sviluppare inchieste. Al momento sono in corso lavori sulle miniere di cobalto in Congo, condotto da Luca Attanasio; la cementificazione in Sardegna, di Paola Pintus; l’inquinamento delle acque in Veneto per gli scarichi di pfas prodotti dalla Miteni.
Dovrebbero riprendere prossimamente anche le riunioni “aperte” con i lettori. In redazione lavorano 20 giornalisti. Tra le firme coinvolte Alessandro Penati, Nadia Urbinati e Alberto Melloni in arrivo da Repubblica; Franco Bruni, già editorialista de La Stampa; Salvatore Vassallo, professore all’Università di Bologna; Mara Morini, dell’Università di Genova; Arianna Farinelli che si occuperà degli Stati Uniti; Walter Siti, Jonathan Bazzi, Daniela Preziosi, Giorgio Meletti.
La stampa a Rcs
Mentre la raccolta pubblicitaria del cartaceo sarà gestita internamente, con la supervisione di Federica Mariani, per quella digitale è stata scelta la Moving Up. La stampa del giornale è stata affidata alla Rcs, mentre la distribuzione alla M-Dis. Alla direzione generale del giornale siede Stefano Orsi, proveniente da Armani. Il consiglio di amministrazione, presieduto da Luigi Zanda, è composto dallo stesso Zanda, Federica Mariani, Giovanni Canetta, Massimo Segre, Virginia Ripa di Meana e Grazia Volo.