Autore: Redazione
03/06/2024

Diversity Lab al fianco di Netflix per la nuova serie “La vita che volevi”

L’organizzazione ha messo la sua esperienza, fornendo consulenza e supporto nelle fasi di scouting e di scrittura e nella creazione di un set inclusivo per tutto il cast

Diversity Lab al fianco di Netflix per la nuova serie “La vita che volevi”

Gabriella Crafa e sul set Vittoria Schisano e Ivan Cotroneo

Diversity Lab al fianco di Netflix per “La vita che volevi”, la nuova serie lanciata sulla piattaforma il 29 maggio, prodotta da Banijay Studios Italy, creata e diretta da Ivan Cotroneo, con Vittoria Schisano nel ruolo della protagonista Gloria. L’organizzazione ha messo la sua esperienza decennale nella rappresentazione onscreen e offscreen nel mondo dell’Entertainment al servizio della serie, fornendo la sua consulenza e il suo supporto in diverse fasi del progetto. La serie è una storia di legami, amicizia e scoperta, che vede protagonista Gloria, una donna trans, convinta di aver trovato la felicità a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con Ernesto, ma la cui vita un giorno viene sconvolta dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione. La protagonista si troverà quindi a fare i conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate. 


L’impegno di Diversity Lab

L’impegno di Diversity Lab per la serie è cominciato fin dalla fase di scouting, che ha visto il lancio di una campagna di call to action sui canali social di Diversity Lab finalizzata a supportare Cotroneo e il casting team della serie nell’individuare l’interprete più adatta a interpretare Eva, una ragazza trans, e che ha portato alla scelta di Bellarch. Diversity Lab ha fornito inoltre la sua consulenza per la sceneggiatura, scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, per contribuire insieme a loro a sviluppare un prodotto che avesse un linguaggio corretto e inclusivo, una trattazione corretta delle tematiche inerenti in particolare l’Identità di Genere ma con un approccio intersezionale, nel rispetto di tutte le altre tematiche legate alla DE&I potenzialmente sensibili, infine la costruzione di personaggi che potessero rappresentare la comunità di riferimento in modo autentico e scevro da stereotipi. L’esperienza di Diversity Lab nella creazione di eventi accessibili ha contribuito inoltre alla creazione di un set inclusivo e “safe” per le persone transgender attraverso delle attività di formazione pensate per fornire strumenti e conoscenze utili a evitare potenziali bias e microaggressioni, spesso involontarie.

I commenti

“Sono orgogliosa di aver dato vita a Gloria, il mio personaggio – racconta la protagonista Vittoria Schisano -. Questa serie di certo riempirà un enorme vuoto narrativo. Le donne transgender sono state spesso rappresentate al cinema e in tv attraverso cliché e stereotipi ma non in questo caso. Gloria è una donna realizzata e perfettamente integrata nella società, con i suoi pregi e difetti. Spero che ‘La Vita che Volevi’ possa creare un precedente e ispirare registi e sceneggiatori a raccontare nuove storie e personaggi LGBTQ+ sempre più contemporanei”. Prosegue Ivan Cotroneo, regista e sceneggiatore della serie: “Nello sviluppo della serie ‘La vita che volevi’ aver potuto contare sul confronto con Diversity Lab è stato sempre arricchente, stimolante e ha rappresentato una sicurezza. Ci siamo confrontati su tutti gli aspetti della storia, fino alle singole battute degli shooting script, per far sì che il nostro racconto rappresentasse un’occasione unica, non solo per poter mettere il pubblico di fronte a un linguaggio corretto, ma per poter far sì che lo stesso linguaggio usato fosse di stimolo a una conoscenza più consapevole e arricchente di personaggi che nella media delle produzioni sono universalmente sottorappresentati. Ma Diversity Lab, con cui ho un rapporto da anni in virtù di tutte le altre rappresentazioni di cui mi sono occupato come regista e scrittore, per il cinema, la fiction e la televisione, è stata una casa per questo progetto, anche sotto altri punti di vista. Per esempio, è stato grazie alla chiamata al casting attraverso i loro canali social che ho fatto la conoscenza di Bellarch, che ho poi incontrato, provinato, accolto nel cast e con gioia diretto nella serie, nella quale interpreta con sfolgorante bravura il ruolo di Eva”. Gabriella Crafa, Vicepresidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity, conclude: “Per Diversity Lab questa collaborazione è un altro importante passo verso un’industry audiovisiva consapevole delle sue opportunità e responsabilità rispetto alla rappresentazione on e off screen. ‘La vita che volevi’ e la sua lavorazione dimostrano che è possibile produrre contenuti di valore che siano anche rispettosi, anche a partire dalle persone stesse che li interpretano: prodotti che parlano di diversità, coerenti e consistenti in tutti gli aspetti della filiera. È stato un piacere lavorare a fianco di Cotroneo, Netflix e Banijay Studios Italy trovando un team aperto all’ascolto, ricettivo e pronto ad abbracciare uno sguardo realmente intersezionale”.