Autore: Redazione
08/06/2016

Il Corsera lancia Corriere UP con H-Art

Un’app nata per soddisfare le esigenze di lettura in mobilità, con grande spazio riservato alla personalizzazione del fruitore. Parla Marco Castelnuovo, responsabile della redazione mobile

Il Corsera lancia Corriere UP con H-Art

Il divano, quello sconosciuto. Sembrano trascorsi decenni quando ci si accomodava tra i cuscini e si sfogliava il proprio quotidiano di fiducia. I bei tempi andati, sentenziano sarcastici i supporter dell’approfondimento, mica come quelli odierni con gente che sbircia da schermi più o meno minuscoli. E invece, sorpresa, si può leggere attentamente e con grande gusto anche in mobilità. Dalle parti del Corriere della Sera hanno deciso di assecondare questa visione e lanciare di conseguenza Up, un nuovo prodotto tecnologico, un’applicazione che guarda oltre, un’app che intende seguire nuovi tragitti filosofici. Informazione, aggiornamenti e approfondimenti nel rispetto del dispositivo Il comunicato stampa recita: Corriere UP, disponibile per iOS e Android, è pensata per soddisfare le diverse esigenze di lettura su smartphone, con contenuti selezionati per il lettore e curati da una redazione ad hoc; notizie disponibili sia in ordine cronologico sia per canali tematici; percorsi di lettura personalizzati; grande spazio alle immagini e ai video. Nonostante la fiducia riposta negli uffici stampa, DailyNet ha comunque deciso di sentire le ragioni di uno dei protagonisti di questa svolta “movimentata”, Marco Castelnuovo, responsabile della redazione mobile: «Vogliamo offrire al lettore un aggiornamento inedito, oltre che costante, in situazioni di mobilità, ma rispettando il device dello smartphone. La sfida che vogliamo vincere è proprio questa: trasportare tutta la potenza del Corriere all’interno di un “telefono”. Per far questo occorre rendersi conto che i nostri concorrenti, in una simile situazione, sono Candy Crush o WhatsApp. Nel mare magnum delle applicazioni bisogna offrire qualche cosa di diverso». Ritorno alle origini Ancora qualche spunto tratto dal comunicato: pochi mesi dopo il lancio della membership, il quotidiano di via Solferino presenta la sua nuova app, una ulteriore tappa del percorso di innovazione avviato con la Digital Edition in settembre e con C+, la nuova offerta digitale, in gennaio. Un qualcosa di inedito, ma anche un ritorno ai fasti di un giornalismo forse un po’ dimenticato: «Dietro Up c’è una redazione dedicata, turni lavorativi che partono alle 5:30 del mattino e terminano alle 2:00, in pratica 22 ore di servizio continuato, con la certezza che i picchi di accesso alla rete da smartphone siano la prima mattina e la sera prima di notte. Si ritorna all’origine della professione». Vien da chiedersi se ci siano state delle fonti ispirative: «I soliti nomi, New York Times Now, ma anche il Washington Post dell’ultimo periodo, quello di Bezos. Ma ci terrei a sottolineare la natura profondamente italiana dell’operazione». L’offerta di Up Corriere UP si apre sulla sezione “Selezionati per te”, dove la redazione mobile propone nel corso della giornata le storie più interessanti, quelle che aiutano a capire e informare velocemente sui fatti, dando anche la chiave di lettura del Corriere. Le notizie sono impaginate con impatto fotografico, appositamente per la homepage di Corriere Up. Con un tap su una notizia si accede al dettaglio dell’articolo. La sezione “Tutte le notizie” offre una modalità di navigazione con news proposte in ordine cronologico e sempre aggiornate: per rispondere all’esigenza di chi è costantemente alla ricerca dell’ultima notizia. Corriere UP è in grado di offrire una personalizzazione: “Il mio Corriere” è la sezione che propone, secondo l’ordine di pubblicazione, tutti gli articoli di Corriere relativi ai canali tematici scelti dall’utente. Ma non solo: un motore semantico è in grado di analizzare le scelte di lettura e di proporre contenuti coerenti. Oltre a leggere un articolo, è possibile condividerlo sui principali canali social. La nuova app è stata disegnata con la collaborazione dell’agenzia H-Art, la startup italiana confluita nel network di Akqa.