Autore: Redazione
12/07/2016

Contactlab, il 30% dei ricavi del lusso proviene dall’estero

Lo studio “Who buys Where”, condotto in collaborazione con Exane BNP Paribas, ha messo in evidenza un aumento del 3,5%. Russi, brasiliani, emiratini, americani e giapponesi possiedono lo scontrino medio più importante

Contactlab, il 30% dei ricavi del lusso proviene dall’estero

Lo studio “Who buys Where: Decrypting cross-border Luxury Demand Flows” (http://www.contactlab.com/it/risorse/who-buys-where-decrypting-cross-border-luxury-demand-flows/), condotto da Contactlab in collaborazione con Exane BNP Paribas, ha rivelato che la spesa per i prodotti di lusso acquistati all’estero rappresenterebbe circa il 30% dei ricavi mondiali del settore, con un aumento del 3,5% dal 2014 al 2015, sottolineando il contributo in termini di fatturato che i turisti del lusso apportano ai brand nei paesi di destinazione. Il rapporto evidenzia, inoltre, l’impatto delle abitudini di spesa dei viaggiatori sull’industria del lusso e invita i retailer a non lasciarsi sfuggire l’opportunità di interagire con i turisti durante l’alta stagione estiva. “Nei paesi europei di lunga tradizione culturale, circa il 50-80% del fatturato proviene dai viaggiatori del lusso. I brand del settore devono molto ai clienti internazionali, ai quali è dovuto il flusso aggiuntivo di entrate rispetto al mercato interno. Un segmento da non trascurare”, ha affermato il ceo di Contactlab Massimo Fubini.
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Al 70% dei russi piace spendere più all’estero In quasi tutti i paesi emergenti, i clienti che acquistano beni di lusso all’estero ammontano al 30-40% circa, con l’eccezione dei viaggiatori russi che compiono il 70% del proprio shopping in altri paesi. Uno dei fattori chiave sul fatturato derivante da questa fascia di turisti è il rapporto tra il numero di viaggiatori provenienti da un determinato paese e diretti all’estero rispetto a quelli in entrata. In questo senso, la regione del Golfo e gli Eau hanno registrato un equilibrio: l’area del Golfo vanta infatti una posizione geografica unica e un volume importante di viaggiatori del lusso provenienti dall’Estremo Oriente e dalla Russia, nonché un flusso di viaggiatori domestici diretti verso l’Europa. Americani e giapponesi hanno un flusso relativamente bilanciato sia in entrata sia in uscita, ma con una prevalenza di clienti domestici. Europa terra di shopping L’Europa presenta un quadro piuttosto diverso, con pochissimi capitali in uscita per lo shopping di lusso, ma con un flusso in entrata molto alto proveniente dai turisti del lusso internazionali. Molti viaggiatori hanno visitato paesi di lunga tradizione come Italia, Francia e Spagna, attratti dalle profonde radici del settore del lusso, dalla tassazione ridotta e dal rapporto quasi paritario tra euro e dollaro. Questi stessi Paesi sono molto prudenti e preferiscono non acquistare all’estero prodotti di lusso.
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Cinesi stabili al primo posto come presenze In linea generale russi, brasiliani, emiratini, americani e giapponesi come scontrino medio spendono di più all’estero che in patria. Al contrario lo scontrino medio dei turisti cinesi e coreani sembra essere il 20-30% più basso in Europa e Giappone rispetto a quello nel loro paese d’origine, un segnale che le logiche di acquisto di questi clienti possano essere principalmente dettate da motivi aspirazionali. Stando al rapporto ContactLab-Exane la presenza cinese rimane predominante e stabile, pari al 50% circa del fatturato complessivo di turisti. La spesa internazionale dei viaggiatori russi e brasiliani si è invece ridotta, mentre lo shopping all’estero tra i turisti statunitensi, coreani e taiwanesi ha continuato la sua rincorsa.