Autore: Redazione
29/11/2018

Con Studio Fm Design, la “Visual Protest” di Banksy diventa quella di tutti i milanesi artisti

Il MUDEC invita ad esprimere la propria creatività su 660 manifesti della dimensione di 140x200 affissi nella città

Con Studio Fm Design, la “Visual Protest”  di Banksy diventa quella di tutti i milanesi artisti

Sono in giro per la città di Milano i nuovi manifesti pubblicitari della mostra, attualmente in corso al MUDEC- Museo delle Culture, “A visual protest. The Art of Banksy”, aperta al pubblico dal 21 novembre. Dopo la fase di lancio iniziale della mostra, la campagna di comunicazione, mediante le affissioni, vira verso una nuova iniziativa di coinvolgimento attivo del pubblico. La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore, che ne è anche il produttore, mantiene una coerenza con la poetica di Banksy anche fuori dalle sale del museo, e quindi si è voluto dare un risvolto sociale e pubblico al progetto, puntando su una nuova campagna di coinvolgimento del pubblico, firmata da Studio Fm Design. Il MUDEC invita gli artisti milanesi a esprimere la loro personale Visual Protest: fino al 15 gennaio 2019, 660 manifesti della dimensione di 140x200 cm verranno affissi nella città di Milano, per dare la possibilità, agli artisti che vorranno esprimersi, di trasformare il manifesto (che presenta una enorme chiazza gialla in campo bianco con lo slogan Free Art Space) in una loro creazione artistica originale. Ogni quindici giorni verranno affissi 220 manifesti in giro per la città, quindici giorni di tempo per ammirare i lavori. Poi, come da regolamento comunale, i manifesti verranno sostituiti per dare spazio a nuovi artisti. Lo stesso destino, del resto, che subiscono le opere di alcuni street artist, godute solo dai pochi fortunati prima della loro cancellazione, strappo, distruzione o furto. Nessun indirizzo, nessun giudizio critico, nessuna censura, solo un’indicazione: “free graffiti space”. I partner La mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy” sta facendo parlare di sé non solo perché, di fatto, è la prima grande mostra monografica realizzata in un museo pubblico italiano su un artista sconosciuto e ormai diventato icona mediatica, ma perché ha riscosso notevole successo anche per il numero degli sponsor che hanno sposato in pieno il progetto espositivo, sostenendolo con sponsorizzazioni e partnership a vari livelli. Oltre ai partner storici del Museo come Fondazione Deloitte, Gruppo Koelliker (che ha fornito la Mudec Car al museo), Lavazza e Birra Poretti, la mostra vede la main sponsorship di Fidelity, e la sponsorizzazione di NowTV e Aviva, la media partnership di Vice, e ha come hospitality partner Magna Pars, oltre alle sponsorizzazioni tecniche di Trenitalia Ferrovie dello Stato, Trenord, Atm e Coop Lombardia, e il sostegno di Rinascente.