Carolyn Paul, Global M.D. and EMEA Chair, Health di Edelman, spiega problemi e opportunità della comunicazione pharma/salute
La responsabile di settore dell’agenzia, in visita in Italia, anticipa anche l’operatività del “Longevity Lab”, dedicato agli over 55
Carolyne Paul
In visita nei giorni scorsi in Italia Carolyn Paul, Global Managing Director and EMEA Chair, Health, ovvero la responsabile EMEA del settore salute e farmaceutici di Edelman, ha rilasciato un’intervista a Dailyonline sullo stato dell’arte della comunicazione delle aziende del settore pharma/health - oggi e nel prossimo futuro - che sul “Longevity Lab”, il nuovo centro studi dell’agenzia che analizza nel dettaglio i comportamenti di vita e d’acquisto di una categoria importante di consumatori come gli over 55.
Il periodo Covid ha segnato un momento storico per il settore Healthcare/Pharma. E oggi? Come definirebbe il contesto?
Direi che il settore sanitario è diventato ancora più complesso dopo la pandemia. Temi come l’equità sanitaria e la sostenibilità non fanno più parte solo delle agende ESG/CSR per l’industria farmaceutica, ma sono al centro delle loro attività e lo saranno sempre di più. Per il primo, dobbiamo affrontare i crescenti divari tra chi ha e chi non ha accesso a cure sanitarie adeguate, che ora si manifestano sia all’interno dei Paesi (con disparità tra città e regioni) sia tra di loro. Per quanto riguarda la seconda, oltre a considerare l’impatto dell’industria sui cambiamenti climatici, stiamo anche esaminando l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, ad esempio come l’aumento delle temperature aggravi alcune condizioni e influenzi alcuni farmaci.
Alcuni analisti prevedono un nuovo “boom” nei prossimi anni, guidato da aziende come Eli Lilly, Novo Nordisk, Pfizer e GSK, che stanno investendo molto nel settore dei trattamenti per la perdita di peso e delle terapie specializzate Secondo la sua esperienza, crede sia un’analisi corretta oppure ci sono anche altre aree di crescita?
Penso che i trattamenti per l’obesità continueranno a diventare sempre più diffusi. Il mese scorso abbiamo visto Eli Lilly investire 365 milioni di dollari nel Regno Unito per aiutare a combattere l’epidemia di obesità. Questo ha incluso un trial di cinque anni di Mounjaro con circa 3.000 pazienti, inclusi quelli obesi e disoccupati. Questa convergenza tra salute e problematiche sociali più ampie (come il numero di persone fuori dal contesto lavorativo a causa di problemi di salute) è uno sviluppo interessante e penso che ne vedremo di più. Con la forza lavoro che continua a ridursi, il modo in cui la medicina può aiutare le persone a restare in buona salute e a lavorare, o a rimettersi in salute e tornare al lavoro, diventerà sempre più importante.
Da consulente di comunicazione di grandi aziende, quali sono le richieste più comuni che vi arrivano e come si sta evolvendo la comunicazione nel settore?
Ci viene sempre più richiesto di assumere un ruolo più strategico e consulenziale con i nostri clienti. Penso che questo rifletta la complessità di cui ho parlato prima. Parte del nostro ruolo è portare l’esterno all’interno dei nostri clienti: condividere con loro approfondimenti e informazioni non solo dal settore sanitario, ma anche oltre. Come grande agenzia globale con clienti in più settori, penso che questo sia un vero punto di forza per noi. Possiamo portare insegnamenti non solo dal pharma, med tech, consumer health, ecc., ma anche dai settori del brand, retail, tech, B2B, finanza e altri. Questo sta diventando sempre più importante poiché i nostri clienti cercano di consolidare il loro posto nella società intesa nel modo più ampio.
Crede che l’esito di queste elezioni negli Stati Uniti e la volontà annunciata dal Presidente Trump di mettere dazi all’importazione di prodotti dal resto del mondo potranno avere un impatto sulla regione EMEA? Se sì, quale potrà essere l’impatto sul settore pharma/sanitario?
Nessuno sa esattamente cosa farà Trump nel suo secondo mandato, ma potrebbero esserci obiettivi più grandi delle tariffe per il settore farmaceutico. Sappiamo, tuttavia, che nel suo primo mandato, il Presidente ha sostenuto con forza prezzi più bassi per i farmaci e che, naturalmente, sotto l’amministrazione Biden è stata introdotta l’IRA negli Stati Uniti. Alcuni repubblicani si sono opposti a quel disegno di legge e potrebbe darsi che le preoccupazioni dell’industria (che soffocava l’innovazione) possano essere condivise da un Paese che vuole rafforzare i propri punti di forza commerciali.
Di recente, Edelman ha annunciato di aver attivato il “Longevity Lab”, risorsa globale a supporto dei brand per raggiungere gli over 55, uno dei target demografici più interessanti, seppur a oggi il più trascurato al mondo. Ci può raccontare qualcosa in più sul Lab e i next step?
Oggi ci sono più persone di età pari o superiore a 55 anni (più di due miliardi) rispetto ai bambini sotto i cinque anni. Questi sono i nostri Xoomer, un gruppo che comprende la Gen X e i Boomers, quindi nella fascia d’età 55-75. Queste persone non solo vivono più a lungo, ma conducono vite più sane, e questo significa che stiamo passando da una società che invecchia a una società della longevità. L’”Edelman Longevity Lab” è stato creato con il National Innovation Centre for Ageing (NICA) del Regno Unito. NICA è il centro globale dedicato ad aggiungere intelligenza all’invecchiamento e alla longevità raccogliendo e sintetizzando dati comportamentali e di mercato, decodificando i trend relativi alla longevità e amplificando in modo unico significati illuminanti attraverso il coinvolgimento delle esperienze, dell’abilità e della saggezza dei membri di “Voice”, un’ampia rete globale di cittadini. Il “Longevity Lab” mira a essere la fonte globale su come trovare, coinvolgere e creare relazioni commerciali e attività di marketing di successo che conquistino la lealtà e la fiducia di una “Società della Longevità” dall’elevato potere d’acquisto. Siamo già in collaborazione con molti dei nostri clienti su progetti e programmi in questo ambito e sempre più stanno aderendo.