Cosa ci aspettiamo da Cannes Lions 2025
Con un uso strategico e responsabile dell’IA, brand, centri media, editori e aziende adtech possono fare un salto di qualità

Francesca Lerario
di Francesca Lerario, managing director southern Europe di Ogury
In un contesto in cui la difficile congiuntura economica ridefinisce budget e priorità in molti settori, mi aspetto che Cannes quest’anno metta finalmente al centro “the elephant in the room”: l’intelligenza artificiale. L’ecosistema dei media si trova infatti a un punto di svolta. L’integrazione dell’IA nei motori di ricerca, che sempre più spesso non genera clic verso i siti di destinazione, e la capacità di produrre contenuti personalizzati in tempi record, hanno già avuto un impatto significativo sul traffico degli editori e sui ricavi pubblicitari. Mi aspetto che le discussioni sulla Croisette si concentrino su sfide concrete: l’uso dei dati, la qualità e quantità del traffico generato dai motori di ricerca, la regolamentazione delle piattaforme e degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Al tempo stesso, sarà fondamentale esplorare come l’industria pubblicitaria possa sfruttare l’IA per ottimizzare gli investimenti e migliorarne l’efficacia. Oggi più che mai, il settore ha bisogno di risultati tangibili e miglioramenti reali, non di effetti speciali. E con un uso strategico e responsabile dell’IA, brand, centri media, editori e aziende adtech possono fare un salto di qualità. Mi auguro che il fermento di Cannes possa tradursi in un confronto costruttivo, capace di orientare il dibattito sull’intelligenza artificiale verso il valore concreto che può generare. È il momento di andare oltre il clamore, le mode passeggere e le vittorie facili, e puntare su risultati duraturi, solidi e significativi.