Autore: Davide Sechi
05/05/2025

La semplicità dietro i cambiamenti: Brief cavalca l’innovazione ma rispolvera la cura artigianale

Incontro con l’agenzia creativa e di produzione video, impegnata nell’imminente Videns Festival, un altro tassello di confronto ‘umano’ sui temi della comunicazione e del marketing. Le parole dei due founder Niccolò di Vito e Matteo Gazzarri

La semplicità dietro i cambiamenti: Brief cavalca l’innovazione ma rispolvera la cura artigianale

Niccolò di Vito e Matteo Gazzarri

Soggiogati e avvinti, circondati e assediati: la tecnologia e i suoi costanti sviluppi rischiano forse di farci perdere i veri focus dietro al mondo della comunicazione e del marketing? Una prima risposta potrebbe arrivare dal Videns Festival, il primo evento fiorentino dedicato al ‘nostro’ mercato che si terrà il 22 e 23 maggio; a organizzarlo è  Brief, agenzia creativa e di produzioni video, i cui due founder, Niccolò di Vito e Matteo Gazzarri (ospiti di DailyOnAir - The Sound Of Adv), potrebbero aiutarci a dirimere la famigerata matassa.

Siete gli organizzatori del Videns Festival: come nasce l’idea e quali sono gli obiettivi?

«Una cosa ci è sembrata subito palese nel nostro settore: è sempre più complesso da affrontare per tutti gli addetti ai lavori. Servono allora momenti per discutere con profondità e che magari siano live, per essere vicini in un mondo un po’ troppo disconnesso. Diciamolo chiaro e tondo: non è un evento milanese! Lo facciamo su un territorio toscano che, raramente, si è trovato a occuparsi di simili argomenti».

Marketing & comunicazione, come cambia e cambierà il mercato dal vostro punto di vista il mercato alla luce dell’AI?

«L’intelligenza artificiale accelera tutto quello che ci circonda e lo fa molto velocemente, ma tocca soprattutto un ambito di cui siamo molto gelosi, ossia la creatività. E allora, l’AI non rimpiazzerà le persone ma ridefinirà i ruoli. L’AI non va temuta, bensì studiata, rispettata e utilizzata con cognizione di causa, anche perché basta spegnere un attimo la luce e te la ritrovi moltiplicata».

E voi, come agenzia, come utilizzate l’innovazione?

«Sicuramente la utilizziamo molto, a che a livello production grazie alla GenAI. Non siamo però AI centrici, è un tool che ci potenzia; nelle fasi di presentazione e di generazione, per velocizzare il lavoro, ha dato grande sprint quantitativo e qualitativo, soprattutto nell’ultimo anno».

Quanto e cosa di un approccio più tradizionale è rimasto nella comunicazione e nel marketing (che debba essere preservato)?

«Parliamo sempre di comunicazione tra le persone. Il Videns, per esempio, nasce dal nostro progetto editoriale, che comprende anche un podcast, un palco che ci consente di parlare con gli esponenti del mercato. Serve sempre semplicità, invitante da guardare e divertente da leggere. E poi: occorre sempre partire dalle problematiche/necessità del brand per arrivare a qualcosa di semplice, immediato, memorabile sul fronte della comunicazione e del marketing. E occorre ritrovare il piacere dell’offline, una dimensione un po’ troppo dimenticata a volte, un concetto che ci riporta ancora agli obiettivi del Videns Festival, una due giorni in cui ci si potrà ritrovare, per discutere, confrontarsi, ma anche stare bene in maniera umana».

Come Brief vi occupate anche di produzione video: quali sono i trend del settore?

«Una battuta: “questo è l’anno del video”, come si suol dire da anni. Ma stavolta potrebbe essere diverso, è il momento dell’AI! A parte gli scherzi, il content è una richiesta costante, senza contare tutti gli spazi che possono ospitare i vari temi. E allora, una tendenza video è ovviamente legata alla presenza dell’AI, ossia capire cosa si possa realizzare con l’apporto dell’intelligenza artificiale; ma ogni onda a un suo ritorno, e si è sempre più palesata la voglia di cura artigianale, per avere contenuti veri e magari anche un po’ imperfetti, il che rappresenta un elemento fondamentale per capire il successo della creator economy. Il bello comunque è anche andare un po’ fuori dalla confort zone».

Brief, una sintesi del 2024 e cosa vi attendete per il 2025 (e oltre)?

«Quello scorso è stato un grande anno, tra risultati economici e crescita del team. Vogliamo essere i compagni di viaggio dei brand che ci scelgono, e intendiamo anche essere un po’ rompiscatole: magari avendo naso su tendenze che ancora non si sono palesate e, di fronte a richieste un po’ omologate, chiedere al cliente il permesso di rischiare un po’. Videns rappresenta un altro mattone importante, un progetto culturale dedicato a chi abbia voglia di approfondire e di confrontarsi».