Autore: Redazione
18/06/2018

DigitalGO: il “Digital enabler, mobile first” illustra la sua offerta e valuta partnership ed acquisizioni

La società ha strutturato una proposta in tre macro-aree: digital marketing, digital solutions e digital entertainment, come racconta a DailyNet il Ceo, Riccardo Jelmini

DigitalGO: il “Digital enabler, mobile first” illustra la sua offerta e valuta partnership ed acquisizioni

“Digital enabler, mobile first”: è questo il posizionamento sul mercato di DigitalGO, realtà italiana da 44 milioni di euro di fatturato guidata dal Ceo Riccardo Jelmini. La sua offerta è divisa in tre aree con l’obiettivo di supportare le aziende nel ridisegnare completamente i modelli di interazione tra clienti finali e brand. E la società pensa anche ad alcune partnership e acquisizioni, spiega a DailyNet lo stesso Jelmini.

Come si struttura l’offerta commerciale di DigitalGO, quali servizi offrite?

L’offerta si struttura in tre macro-aree: digital marketing, digital solutions e digital entertainment di cui l’azienda vanta un’esperienza decennale, in particolare sul mondo del mobile. Per il digital marketing l’offerta include sia la creatività per campagne brand e produzione di contenuti editoriali, sia la componente di performance marketing attraverso media planning & buying, SEM & SEO, programmatic, gestione social media e video display. Nell’ambito delle digital solutions, DigitalGO supporta le grandi aziende nel riprogettare l’esperienza digitale di vendita e post-vendita: dal design thinking (Customer Journey & Customer Experience, UX & UI) agli abilitatori tecnologici a supporto come website & app development, chatbot e piattaforme di Instant messaging e soluzioni per la gestione dei dati basate su Intelligenza artificiale. Nel digital entertainment l’azienda sviluppa prodotti e servizi di intrattenimento per smartphone, connected TV e portali, ma rispetto ad altre società che si occupano solo di sviluppo app, DigitalGO offre una piattaforma di m-commerce per le aziende che vogliono vendere attraverso il canale mobile i loro prodotti e servizi digitali ai clienti finali e che non dispongono dell’infrastruttura tecnologica necessaria.

Quanti professionisti lavorano nell’azienda e come si compone il suo assetto societario?

In DigitalGO possiamo contare sulla presenza di 120 professionisti, età media 30 anni, di 12 nazionalità diverse e il 50% della forza lavoro rappresentata da donne. Abbiamo una presenza locale con otto uffici in sei paesi tra Europa e America Latina. La sede principale è a Roma, dove si concentra la maggior parte delle persone e abbiamo anche un presidio a Milano per la parte di digital marketing. DigitalGO è un gruppo indipendente i cui azionisti principali sono due fondi di private equity, il fondo inglese BlueGEM Neo Holdings (46%) e Value Italy S.G.R. Spa in nome e per conto di MPVenture 2 (40%). Il restante 14% è detenuto dai fondatori e dal management.

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Alla luce di quanto già detto, come si definisce il vostro posizionamento sul mercato?

Ci definiamo e siamo un “Digital enabler, mobile first”. Siamo infatti un hub creativo e di marketing tecnologico che supporta grandi e medie imprese nel ridisegnare completamente i modelli di interazione tra clienti finali e brand, attraverso lo sviluppo dei touch point digitali e la loro piena integrazione con quelli tradizionali. Grazie all’integrazione di competenze, siamo in grado di riprogettare una customer journey digitale e multicanale focalizzata sulla conversione e basata sulle performance, in particolare sui dispositivi mobili per il quale vantiamo una expertise sul mercato dal 2007. La nostra offerta di servizi e soluzioni aiuta le aziende a comprendere profondamente i propri clienti e ad adottare le migliori strategie di social media marketing, digital advertising, ecommerce e assistenza clienti.

In che modo un’azienda può collaborare con DigitalGO, può farci un esempio concreto?

Essendo la nostra offerta di servizi completa, ci sono diversi modi attraverso cui un’azienda può collaborare con noi. Innanzitutto siamo noi stessi a fare un lavoro di consultancy attraverso un assessment completo per poi proporre un piano di sviluppo. A seconda delle esigenze del cliente che possono riguardare sia la parte pre-sales, post-sales, soluzioni di app o tutte e tre, proponiamo dei progetti tailor-made sulla base dei loro obiettivi specifici. Ad esempio per clienti che hanno bisogno di fare lead generation e customer acquisition possiamo proporre campagne a performance. Per altri che hanno invece bisogno di soluzioni di digital caring possiamo proporre servizi di assistenza clienti attraverso l’utilizzo di soluzioni di AI come chatbot o IM. O ancora se hanno bisogno di sviluppare una app per uno specifico settore ci occupiamo della progettazione, disegno e sviluppo come fatto recentemente per una grande telco per la quale abbiamo sviluppato una app per bambini.

DigitalGO è una realtà internazionale, da poco avete aperto una nuova sede a Rio De Janeiro. Ci spiega quali opportunità volete cogliere dai mercati globali?

Il Brasile per noi è uno dei mercati di riferimento, dove la nostra presenza consolidata dal 2008 ci permette di generare oltre il 20% dei ricavi del Gruppo. Il rafforzamento con l’apertura dell’ufficio di Rio ci consente di ampliare il nostro presidio sui grandi clienti nella città carioca oltre quelli presenti a San Paolo, dove abbiamo già un ufficio. DigitalGO ha una vocazione per l’internazionalità e oltre al Brasile abbiamo uffici in Italia, in Spagna, Turchia, Serbia, e Messico. La nostra è una presenza consolidata sui mercati internazionali, oltre ai nostri uffici lavoriamo in 18 paesi, quindi non solo Europa e America Latina, ma anche Medio Oriente e Asia pacifico. E proprio in Medio Oriente stiamo pensando ad una prossima apertura a Dubai per la sua posizione strategica nella zona dove puntiamo a far crescere il nostro business già avviato dalla unit digital entertainment.

Avete novità in serbo nei prossimi mesi che ci può anticipare?

La nostra ambizione più grande che fa parte del nostro piano di sviluppo di medio periodo è di aggregare aziende sul mercato tramite partnership e acquisizioni, con l’obiettivo di diventare il primo gruppo digitale in Italia indipendente. Per fare questo siamo chiaramente alla continua ricerca di realtà interessanti che in questo momento non riescono a competere con i grandi player e gruppi internazionali.

Qual è stato l’andamento nel 2017 e quali gli obiettivi per quest’anno?

Nel 2017 abbiamo generato un fatturato netto di 44 milioni di euro con un Ebidta di 5,5 milioni, in crescita del 60% rispetto al 2016. Gli obiettivi nel 2018 sono quelli di sostenere la crescita organica, continuando a generare i livelli di marginalità del 2017 e di incrementare il perimetro del Gruppo con una o due acquisizioni che ci consentano di incrementare ulteriormente le nostre dimensioni e rafforzare il nostro posizionamento.