Autore: Redazione
01/06/2018

Aumenta il numero di account ufficiali dei musei su tutte le maggiori piattaforme social

I dati restituiti dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali evidenziano il trend di crescita percentuale dal 13 al 18% delle varie gallerie in fatto di utilizzo di Facebook, Twitter e Instagram

Aumenta il numero di account ufficiali dei musei su tutte le maggiori piattaforme social

Il percorso di innovazione digitale all’interno dei musei sta proseguendo attraverso l’ampliamento dell’offerta di informazioni e servizi sia sui canali proprietari (sito web in primis) che non (Tripadvisor e social network). Aumenta il numero di account ufficiali dei musei su tutti i maggiori canali social, in particolare su Instagram (dal 15% all’attuale 23%). I musei che utilizzano sia Facebook sia Twitter sia Instagram passano dal 13% al 18%, con la percentuale di musei senza un account social che scende dal 46% al 43%. Ritardi di sistema Il 57% dei musei italiani è attivo sui social per comunicazione e condivisione di contenuti, ma solo 4 su 10 formalizzano un piano per l’innovazione digitale. I dati Istat rivelano come, tra i quasi cinquemila musei italiani, appena il 30% offra almeno un servizio digitale in loco (comprendendo tra questi app, QR code, wifi, ma anche le più tradizionali audioguide) e almeno uno online (sito web, account social, biglietteria online), ma la percentuale si riduce all’11% se consideriamo solo i musei che ne offrono almeno due. Percorso di co-progettazione “Quello delle istituzioni culturali è un settore che si conferma in costante movimento, ma che senza dubbio sconta ancora un ritardo nella trasformazione digitale. Una situazione piuttosto comune anche al resto del Paese, non solo in ambito pubblico, ma anche nelle organizzazioni private”, dichiara Eleonora Lorenzini, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali. “Proprio per sostenere l’azione di cambiamento e innovazione che tante organizzazioni vorrebbero avviare, ma su cui scontano ancora una forte mancanza di risorse (economiche e manageriali), l’Osservatorio, oltre al consueto lavoro di analisi ha avviato un percorso di co-progettazione, insieme a oltre 50 tra istituzioni culturali e aziende del settore, che ha avuto come esito la produzione e l’utilizzo di una roadmap, volta a fornire strumenti in grado di sostenerne il processo di pianificazione e gestione dell’innovazione e l’adozione consapevole e ragionata degli strumenti digitali”. Passi avanti nei servizi Dai dati provenienti dalla ricerca sulla presenza online di circa 500 musei italiani si può notare una leggera crescita del numero di istituzioni culturali con un sito web proprietario (43% rispetto al 42% dello scorso anno) e passi avanti si registrano anche sul fronte dei servizi che mettono a disposizione: la biglietteria online è presente nel 23% di questi (+3 punti percentuali rispetto allo scorso anno), il 67% ha in homepage icone per l’accesso facilitato alle pagine social dell’istituzione (+4 punti) e il 55% consente l’accesso alla collezione virtuale (+3 punti). A crescere con tasso più sostenuto è invece la presenza sui canali non proprietari: il 75% dei musei è presente su Tripadvisor (+20% rispetto a fine 2016).