Autore: Silvia Antonini
12/12/2024

Auditel: al via il 30 dicembre il Nuovo Standard Total Audience, gli ascolti digitali entrano nel calcolo degli ascolti giornalieri

Presentate le novità che riguardano i numeri per fasce orarie e per programmi; il direttore generale Paolo Lugiato: «Restituiamo una visione più realistica delle performance dei canali»

Auditel: al via il 30 dicembre il Nuovo Standard Total Audience, gli ascolti digitali entrano nel calcolo degli ascolti giornalieri

C’è una grande novità nel mondo della televisione italiana, perché dopo 40 anni Auditel cambia il modo di rappresentare i dati di ascolto: una evoluzione necessaria poiché stiamo entrati nell’era della total audience, ed è a questo punto indispensabile includere nei numeri anche il consumo televisivo attraverso strumenti e modalità diverse dalla tv lineare. Ieri, infatti, è stato presentato il nuovo standard Total Audience Auditel giornaliero di fascia, che entrerà in vigore il prossimo 30 dicembre.

Fino a ora, e fino al 30 dicembre, i dati degli ascolti ‘del giorno prima’ evidenziano il numero medio di ascoltatori di un canale in una certa fascia oraria: sono gli ascoltatori ‘lineari’, quelli che sono lì davanti alla tv in quel momento, più quelli differiti, ma nella stessa giornata (detti vosdal, viewing on same day as live). E più precisamente, questo dato indica l’AMR, Average Minute Rating, pari al rapporto fra la somma dei telespettatori presenti in ciascun minuto di un dato intervallo di tempo e la durata in minuti dell’intervallo stesso.

Il secondo dato rappresentato del documento giornaliero rilasciato da Auditel è la penetrazione, ovvero il rapporto percentuale tra gli ascoltatori di una certa categoria e il loro universo statistico di riferimento; per esempio, quanti ragazzi di 15 anni vedono un programma rispetto al totale dei 15enni del SuperPanel Auditel). Infine c’è lo share, ovvero il rapporto percentuale tra gli ascoltatori di un canale o di un programma e il totale degli ascoltatori di qualunque altro contenuto sulle diverse reti nella stessa fascia temporale. Le fasce orarie sono quelle predefinite (02:00 - 25:59, 07:00 - 08:59, 09:00 - 11:59, 12:00 - 14:59, 15:00 - 17:59, 18:00 - 20:29, 20:30 - 22:29, 22:30 - 25:59), fruite attraverso il televisore della prima casa.

Le nuove dimensioni degli ascolti

Dettaglio fondamentale: queste informazioni vengono oggi ottenute solo attraverso i dati campionari del SuperPanel di Auditel, 16.100 famiglie per 41mila individui; mentre dal 30 dicembre in avanti il nuovo standard includerà anche le misurazioni censuarie provenienti dagli small screen e il video on demand (VOD) su tutti gli schermi connessi. Questi ultimi dati, che chiameremo ‘digitali’ per distinguerli da quelli live e VOSDAL, entreranno a far parte di diritto del conteggio degli ascolti dei canali e dei programmi trasmessi da questi «valorizzando numeri che fino a oggi venivano comunicati a parte rispetto al dato di audience e quindi restituendo alle reti e agli editori televisivi la giusta misura complessiva dei propri ascolti. Si tratta di una visione più realistica degli ascolti e non un ‘agente dopante’» commenta Paolo Lugiato, direttore generale Auditel, che ha presentato le novità. 

LUGIATO
Paolo Lugiato, direttore generale di Auditel

 

Il nuovo standard

Nel dettaglio, il nuovo standard giornaliero Auditel di fascia Total Audience sarà la somma di diversi dati. In primo luogo, ci sono gli ascolti fruiti attraverso televisori normali e smart tv (connesse o meno) rilevati in modalità live e vosdal attraverso il super panel; a questi si aggiungono gli ascolti fruiti in modalità on demand da tv connesse. Un secondo dato è quello degli ascolti misurati con sistema censuario (uno vale uno, quindi non statistico come quelli del SuperPanel), effettuati attraverso small screen in modalità live e VOD, che vengono ‘individualizzati’ attraverso modelli che li rendono sommabili agli altri.

Un terzo dato è quello proveniente da ascolti on demand e time shifted, cioè l’ascolto di un canale lineare differito di uno o più giorni, rilevato sia attraverso il SuperPanel, sia in modalità censuaria su schermi connessi di ogni genere, tra cui si annoverano anche gli ascolti generati dalle app dove sono visibili canali tv. L’universo a cui si applica la misurazione esclusivamente digitale (e censuaria) è quello dei cinque principali editori televisivi presenti in Italia, ovvero Rai, Mediaset, La7, Sky e Warner Bros. Discovery, mentre quello relativo al SuperPanel è di oltre 400 emittenti rilevate. Nello standard di fascia viene introdotto per ogni editore il contenitore D-Channels, che aggrega contenuti live e on demand dei canali esclusivi digitali, non riferiti ai canali broadcast rilevati tramite SuperPanel. 

Dati di fascia e di programma

Uno degli effetti sarà che i numeri relativi agli ascolti restituiti dal nuovo standard Auditel Total Audience saranno più alti di quelli generati dal SuperPanel, per cui non sarà corretto paragonare gli andamenti delle audience del 2025 con quelle del 2024. Ma poiché per assemblare tutti i dati e restituirne uno unico ci vorrà del tempo, per un certo periodo non ancora definito, durante l’anno prossimo verranno diffusi due tabulati: uno con lo standard ‘tradizionale’, e uno con il nuovo.

Anche gli orari di diffusione saranno diversi, fino al 10 febbraio 2025: dati SuperPanel alle 10 del mattino e dati nuovo standard alle 16 fino al 12 gennaio, alle 14 fino al 26 gennaio, alle 12 fino al 9 febbraio, e poi entrambi alle 10 dal 10 febbraio. Questi cambiamenti riguardano anche i dati degli ascolti per programma: infatti dal 30 dicembre questi includeranno gli ascolti censuari live e vosdal attraverso small screen, mentre durante il 2025 saranno calcolati anche quelli generati via app. Importante notare che se attualmente i dati di fascia e di programma si riferiscono allo stesso periodo, con la Total Audience gli universi cambiano: nelle misurazioni per programma, infatti, non entra l’ascolto differito e on demand, che invece va ad arricchire il dato di fascia relativo al canale di cui si è fruito più avanti rispetto alla messa in onda.

«L’obiettivo è valorizzare il canale in una certa fascia a prescindere dal contenuto consumato» spiega Lugiato. E per quanto riguarda il dato ‘shifted’, ossia differito, del programma, questo è visibile ma solo attraverso i software di analisi fino ai 28 giorni successivi alla messa in onda.