Obiettivo accelerare la rivoluzione dell’audio digitale e renderlo centrale nelle strategie media
Audion, che nel nostro Paese è guidata da Georgia Giannattasio, offre soluzioni per massimizzare i risultati grazie all’approccio consulenziale e alla tecnologia proprietaria

Georgia Giannattasio
Ascoltatori in crescita, contenuti sempre più ricchi e diversificati, mercato del branded podcast in ascesa; l’audio digitale si è affermato come mezzo di comunicazione ed è tempo che esprima al meglio il suo potenziale. E’ questo l’obiettivo di Audion, adtech company che propone soluzioni tecnologiche sia ai publisher, sia agli advertiser, sbarcata in Italia due anni fa con l’acquisizione dell’agenzia Mentre. Ne parliamo con Georgia Giannattasio, CEO di Audion Italy.
Un bilancio dell’ingresso nel mercato italiano. Il vostro Gruppo punta a ‘rendere sostenibile il settore del digital audio’, ne abbiamo parlato l’anno scorso: cosa voleva dire in concreto, e come ci siete riusciti?
L’audio in digitale sta vivendo una crescita incredibile: è cambiata la modalità con cui gli ascoltatori hanno accesso a contenuti di informazione o intrattenimento e ha trasformato anche la modalità con cui si fruiscono questi contenuti: pensiamo alla musica, ora fruibile ovunque e in qualsiasi momento, oppure i podcast, iper distribuiti e accessibili ovunque, e in generale qualsiasi contenuto audio oggi fruibile su piattaforme multimediali come Youtube. Questo mezzo ha, di fatto, modificato sia l’esperienza degli ascoltatori sia il modo in cui i brand parlano con il proprio pubblico, ed è proprio per questo che noi siamo sempre più convinti che non sia più solo un canale emergente, ma un media a tutti gli effetti: efficace, coinvolgente e con ancora un enorme potenziale. In Italia, nello specifico, il mercato è ancora agli inizi ma già in forte espansione: da quando Audion è approdata nel Paese infatti, grazie all’expertise verticale sull’audio, è riuscita a coinvolgere clienti e centri media che hanno cominciato a inserire questo mezzo nei loro piani di comunicazione e hanno sempre più aumentato la quota di investimenti. Grazie alla nostra tecnologia proprietaria riusciamo infatti a rendere l’intero ecosistema editori-brand-ascoltatori più sostenibile: non solo quindi campagne più efficienti ed efficaci per i brand, ma anche un ritorno di investimento più importante per gli editori rispetto alla produzione di contenuti in audio digitale. Il mezzo ormai gode di piena fiducia di chi lo ha testato, e il nostro obiettivo è quello di continuare questa evangelizzazione grazie alla nostra esperienza verticale, alla nostra tecnologia proprietaria e al nostro approccio integrato sul digital audio: creazione contenuti, distribuzione, amplificazione e misurazione sono le aree su cui ci focalizziamo, con l’obiettivo di far crescere la quota di mercato in modo importante nei prossimi anni.
A circa due anni dall’acquisizione di Mentre da parte di Audion, l’integrazione è cosa fatta. Quali sono i principali risultati che avete conseguito nel 2024? Quali sono gli obiettivi strategici di quest’anno?
Il nostro primo anno, il 2024 ci ha regalato molte soddisfazioni: il business è cresciuto e insieme a esso il team, elemento centrale e fondamentale di qualsiasi start up. Audion ha portato in Italia innovazione e soluzioni su misura: siamo infatti riusciti, in un solo anno, a diventare il punto di riferimento del digital audio advertising, inteso come strategie e approcci cross canale (musica, podcast, web radio e text to speech oggi) che aiutano le aziende a ottimizzare le proprie campagne che, prima del nostro ingresso, erano principalmente monocanale con perdite di copertura sull’audience e conseguentemente di efficienza.
Cosa rappresenta e quanto pesa il mercato italiano nel vostro business? Quali sono oggi le opportunità che si possono/devono cogliere per crescere? Come si evolverà Audion in Italia per affrontare queste eventuali sfide?
L’Italia è uno dei paesi al centro della nostra espansione Europea, un mercato in crescita con un potenziale incredibile. Abbiamo visto dai dati del Politecnico durante il primo evento italiano sul digital audio, Digital Audio Unlocked, che si è tenuto a fine febbraio a Milano, come l’audience stia abbracciando sempre di più l’ascolto della musica in streaming, i podcast e la radio digitale. In un mercato nuovo, altamente frammentato, dove ci sono formati diversi su canali diversi, piattaforme ancora non completamente integrate fra loro, la complessità è uno degli ostacoli allo sviluppo: ed è proprio qui che entriamo in gioco noi, con la nostra expertise e la nostra tecnologia proprietaria, aiutando i brand a districarsi in questo mondo complesso, a informarsi sulle possibilità che ci sono oggi nel mercato e sulle differenze dei vari canali audio in termini di attenzione, di ‘action’ e ritorno sull’investimento. In breve, a rendere più efficienti ed efficaci le campagne grazie a un approccio strategico che vede il raggiungimento dell’audience di riferimento con un messaggio personalizzato nel momento di massima attenzione e coinvolgimento dell’audience stessa. Anche per i grandi editori, i produttori di podcast e i podcaster indipendenti ci sono dei vantaggi: grazie alla nostra piattaforma Audion360, riescono da una parte a incrementare quelle che sono le possibilità di monetizzazione dei propri contenuti audio in digitale sia con diversi formati e sia con la possibilità di entrare a far parte del nostro network, e dall’altra a incrementare gli ascolti grazie a delle features di piattaforma che consentono di amplificare i propri contenuti e, di conseguenza, incrementare gli ascolti. Il nostro obiettivo è semplice: consentire a tutti i nostri partner di sfruttare al massimo le opportunità che oggi questo mercato dell’audio digitale offre grazie alla nostra lunga esperienza nel settore e al nostro approccio consulenziale, alla nostra proposizione end-to-end e soprattutto alla nostra tecnologia proprietaria.
Quali sono le novità introdotte nell’offerta?
Come dicevamo, oltre agli obiettivi di semplificazione del mercato, il nostro focus è anche quello di portare in Italia le migliori innovazioni sviluppate nei nostri mercati internazionali, alzando l’asticella della qualità per tutto il settore. Una delle caratteristiche principali del digital audio rispetto al suo omonimo lineare è quella di poter offrire dei messaggi personalizzati agli ascoltatori. La Dynamic Creative Optimization (DCO), ovvero l’ottimizzazione dinamica dei contenuti, è una nostra tecnologia proprietaria: diversamente dalla display, sull’audio la DCO non è una commodity e sono pochissime le aziende al mondo proprietarie di questa tecnologia che, di fatto, consente di personalizzare in tempo reale il messaggio audio, adattandolo a variabili come il meteo, la posizione degli store o le promozioni in corso. La DCO, integrata nella pianificazione audio, permette di creare una comunicazione altamente rilevante, efficace e misurabile: all’interno dell’ecosistema Audion, questa tecnologia è integrata e pertanto consente campagne più efficienti e ottimizzate. Oltre a questo, sull’eredità dell’acquisizione di Mentre, Audion Stories è la nostra area specializzata nella produzione, distribuzione e amplificazione di branded podcast. Aiutiamo i brand a raccontarsi attraverso i podcast, mezzo molto efficace per obiettivi di awareness, familiarità, fiducia, per dirne qualcuno, per creare quindi un legame emotivo con la propria audience su un mezzo che, proprio per sue caratteristiche intrinseche di intimità, gode di massima attenzione da parte dell’utente. In ogni progetto, mettiamo a disposizione dei nostri partner soluzioni proprietarie per l’amplificazione dei podcast, per garantire la massima diffusione e discoverability dei contenuti prodotti o già esistenti, garantendone gli ascolti.
Uno sguardo al Gruppo: come si è chiuso a livello internazionale il 2024, quali sono gli obiettivi 2025?
Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti finora: a livello globale stiamo crescendo a un ritmo superiore a quello dell’intero settore dell’audio digitale e l’obiettivo è quello di diventare il punto di riferimento di questo mercato in tutta Europa, consolidando la nostra leadership nei mercati chiave, ovvero Francia, Regno Unito, Belgio e, naturalmente, Italia.
Sempre a livello globale, come si configura il mercato dell’audio digitale? Quali i principali trend secondo la vostra esperienza? E in Italia, cosa ci dobbiamo aspettare?
Abbiamo già detto all’inizio di questa intervista che il modo in cui le persone fruiscono dell’audio stia cambiando rapidamente, e con esso devono necessariamente e stanno cambiando le strategie dei brand. Oggi il digital audio è fruibile sempre e ovunque, e soprattutto è utilizzato tutte le volte che il video, che sia YouTube, Netflix, Disney+, Amazon, eccetera, non è accessibile. Per questo motivo nel mercato globale le strategie sull’audio digitale affiancano quelle video già da qualche anno, perché complementari. Inoltre, per esempio, YouTube sta diventando la piattaforma audio ‘free’ dominante in Europa, come lo è già per altro negli Stati Uniti, e quindi una strategia digital audio deve comprendere e integrare anche piattaforme che fino ad oggi erano pensate esclusivamente in termini video. Noi, ad esempio, abbiamo intercettato questo trend da molto tempo e quindi offriamo pianificazioni integrate su tutti i canali, seguendo appunto la audience a prescindere da dove e quando ascolti il contenuto. Anche la frammentazione, di cui abbiamo parlato prima, crea ad oggi ancora inefficienze che grazie alla nostra tecnologia proprietaria vengono di gran lunga mitigate. Il mercato del digital audio, oggi ancora abbastanza sconosciuto nelle dinamiche, diventerà un mezzo ‘always on’ nelle strategie di comunicazione dei brand come oggi avviene negli Stati Uniti: i brand utilizzeranno i vari canali e i vari formati in modo strategico per ottenere il massimo dalle campagne sull’audio. In futuro, l’audio sarà tutto digitale e quelli che già oggi hanno cominciato a usare e testare il mezzo, saranno quelli in grado di gestirlo in modo ottimale non appena ci sarà lo switch totale, come è successo alla stampa con l’avvento di internet.
Che ruolo ha, o avrà, l’intelligenza artificiale nel mercato dell’audio digitale?
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più importante nell’audio digitale, ma per noi di Audion non è solo AI: è Augmented Intelligence. Crediamo fermamente che questa tecnologia non debba sostituire le persone, ma aiutarle a fare meglio il proprio lavoro. La utilizzeremo e la utilizziamo già per ottimizzare gli annunci audio, creando esperienze personalizzate su larga scala, per analizzare i contenuti dei podcast, garantendo un targeting preciso e rilevante per i brand, per gestire i dati e ottenere degli insights, utili per compiere le scelte giuste. In generale, per ottimizzare tutte le attività in modo da aver tempo da dedicare all’analisi dei dati e a compiere scelte strategiche più corrette e consapevoli. In conclusione, abbiamo visto come l’audio digitale in Italia stia crescendo rapidamente e questo offre ai brand nuove opportunità per comunicare in modo efficace e innovativo con un’audience attenta e ingaggiata. In questo scenario in evoluzione, il nostro obiettivo è chiaro: rendere l’audio un canale centrale nelle strategie media, aiutando aziende e agenzie a utilizzarlo in modo appropriato con soluzioni su misura e tecnologie all’avanguardia, da un lato, e aiutando gli editori a rendere il business del digital audio sostenibile dall’altro. Noi di Audion abbiamo gli strumenti, l’esperienza e il team giusto per supportare e accelerare questa trasformazione che sa di rivoluzione: l’audio in digitale non è più un canale di nicchia, ma una componente strategica della comunicazione digitale.