Autore: Redazione
04/10/2023

Audience radiofoniche, la Rai chiede al Presidente TER di dimettersi

Secondo il vice Direttore di RaiRadio Flavio Mucciante è necessario “prendere atto della bocciatura di AgCom e fare un passo indietro” per aprire la strada al JIC

Audience radiofoniche, la Rai  chiede al Presidente TER di dimettersi

Flavio Mucciante, vice direttore di RaiRadio e Federico Silvestri, Presidente di TER

Dopo il comunicato rilasciato ieri (vedere il DailyMedia, ndr) da Tavolo Editori Radio, arriva prontamente la risposta di RaiRadio sulla questione delle rilevazioni degli ascolti e sul JIC che dovrebbe produrle. Ed è una risposta dura: il vice Direttore della radiofonia del Servizio Pubblico Flavio Mucciante chiede le dimissioni di Federico Silvestri, Presidente di TER, da cui la Rai è uscita lo scorso luglio in polemica con la pubblicazione dei dati di ascolto relativi al primo semestre 2023. “Chi ha paura del meter nelle rilevazioni radiofoniche in Italia? Perché non si vuole costituire una nuova Audiradio? Chi trae vantaggio dagli attuali equilibri di mercato? Ha senso riproporre lo sbiadito remake di una governance che in questi anni ha mostrato totale inadeguatezza, costretta ad un cambio di passo solo da una delibera dell’AgCom?” si chiede Mucciante in una nota, secondo cui alcune delle dichiarazioni rilasciate ieri da Silvestri sarebbero “surreali”. “Sono anni che denunciamo l’inadeguatezza dell’indagine telefonica. E nonostante la durissima presa di posizione dell’AgCom, apprendiamo che anche nel 2024 non avremo dati affidabili. Del resto il presidente Silvestri, anche nella sua ultima dichiarazione, rilancia come un sorprendente risultato i 3 milioni di ascoltatori in più, registrati in un solo semestre, quando tutti sanno che quel dato è stato drogato da martellanti campagne di autopromozione e da un questionario obsoleto”. Continua Mucciante: “Come fa Silvestri a dire che TER rappresenta la quasi totalità delle componenti pubbliche della radiofonia italiana? Chi ha interesse a tenere fuori la Rai? Chi sceglie di investire su una rete del Servizio pubblico lo fa per un preciso posizionamento culturale e sociale. La sola presenza della Rai al tavolo è garanzia di affidabilità”.

La nuova ricerca

In questo scenario, afferma Mucciante, “non possiamo prendere in esame una riedizione di TER ma saremmo pronti a entrare subito in una nuova società per una nuova indagine, che abbia tutti gli elementi indicati da AgCom”. Una ricerca “integrata con altri strumenti, anche di rilevazione passiva, come il meter. E non solo, come propongono alcuni, con l’ascolto digitale, che rappresenta ancora una percentuale troppo esigua rispetto al totale”. I dati degli ascolti servono anche a Rai per andare sul mercato pubblicitario. “Ma un’indagine seria - secondo Mucciante - non può prescindere dalla presenza delle reti del Servizio Pubblico”. Per questo il vice Direttore afferma la necessità che “la presidenza di Ter con un atto di responsabilità, che finora non c’è stato, prenda atto della bocciatura di AgCom, del fallimento delle scelte di questi ultimi anni, facendo un passo indietro che consenta l’avvio di una fase nuova: una nuova società con editori, investitori e pubblicitari e una nuova Audiradio, alla quale Rai ha già manifestato la sua convinta adesione”.